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Sabato, 27 Aprile 2024
L'appello / Potenza

Elisa Claps, parla Gildo: "Non vogliamo soldi, ma il vescovo continua a mentire. Intervenga il Papa"

Il fratello della ragazza scomparsa a Potenza il 12 settembre del 1993 e trovata morta nel sottotetto di una chiesa 17 anni dopo torna ad accusare la Curia di Potenza

"Impossibile ricucire. La riconciliazione con la Curia di Potenza, e soprattutto con Ligorio, è impraticabile. Solo l'intervento del Santo Padre potrà aprire uno spiraglio di ragionevolezza per trovare una via d'uscita. Noi parleremo solo con i livelli più alti del Vaticano per chiudere questa storia. Non riconosciamo nessun ruolo alla Chiesa di Potenza". Lo dice, in un'intervista al Corriere della Sera, Gildo, fratello di Elisa Claps, l'adolescente scomparsa a Potenza il 12 settembre del 1993 e il cui cadavere fu ritrovato nel sottotetto della chiesa della Santissima il 17 marzo del 2010.

Uccisa in chiesa a 16 anni: cosa c'entra ora il Vaticano

Gildo Claps replica all'intervista rilasciata domenica dall'arcivescovo Salvatore Ligorio che aveva detto che su Elisa la chiesa non ha colpe: "Se hanno timore che nel momento in cui dovessero ammettere le loro responsabilità possano essere chiamati a risarcire, noi non avanzeremo nessuna pretesa economica".

Nell'intervista, Gildo Claps, sempre sul ruolo della chiesa, afferma: "Hanno combinato un pasticcio con le loro dichiarazioni dopo il ritrovamento del corpo di Elisa. Continuano a costruire muri e fanno un'opera di rimozione sistematica della verità". Claps commenta poi l'annuncio fatto dall'arcivescovo di voler pubblicare un dossier sulla storia: "Lo aspetto con ansia. Magari lo tirassero fuori - prosegue -. Continuano a difendere don Mimì Sabia: hanno anche affisso una targa dentro la Trinità mentre per Elisa non c'è un ricordo". 

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