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Lunedì, 29 Aprile 2024
In fuga / Pesaro e Urbino

Federico Marcelli: l'ex ristoratore condannato per due stupri è evaso

Era ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Ora i carabinieri lo cercano in tutta Italia. Le ex che lo hanno denunciato hanno il terrore di trovarselo davanti

È caccia all'ex ristoratore evaso, in tutta Italia. Condannato per due stupri, è evaso dai domiciliari nonostante avesse il braccialetto elettronico. Ora le vittime hanno paura. Federico Marcelli, ex ristoratore 49enne con un locale a Cattabrighe (una piccola frazione del comune di Pesaro), dal febbraio dello scorso anno era agli arresti domiciliari presso la residenza della madre. Questa situazione era scaturita da due condanne confermate in appello: una di 6 anni e l'altra di 4 anni e 4 mesi, entrambe relative a reati di violenza sessuale perpetrati tra il 2020 e il 2021 ai danni di due sue ex compagne, di cui una è anche madre del suo figlio. La corte di appello, su richiesta della difesa, aveva concesso al 49enne i domiciliari, come misura cautelare in attesa della Cassazione, da scontare con il braccialetto elettronico. Da mercoledì sera (15 novembre), però, Federico Marcelli è sparito, non si sa come né con l'aiuto di chi. I carabinieri lo cercano senza sosta.

Il braccialetto elettronico è davvero utile per evitare i femminicidi?

Le sue ex compagne sono ora terrorizzate dal fatto di poterselo ritrovare davanti. In base agli atti dell'accusa, Federico Marcelli le ha già minacciate più volte in passato: "Se parli ti uccido, ti sotterro e non faccio ritrovare il cadavere", "ti seppellisco viva", "ho fatto il volontario in Somalia, ho ucciso dei bambini, posso uccidere anche te". Una di loro gestisce un ristorante. L'altra, con la quale Marcelli ha avuto un figlio, si trova ancora in una casa protetta, tra Pesaro e Urbino, nella quale era entrata per motivi di sicurezza dopo gli eventi. Se non fosse stato per questa fuga, avrebbe presto lasciato quella residenza. In passato, l'uomo ha cercato più volte di incontrare il bambino, il che genera preoccupazioni alla donna che teme che lui voglia ricontattare il figlio o addirittura rapirlo. Condannato in appello, secondo le accuse l'uomo picchiava e insultava le sue compagne di allora: botte, insulti, e soprattutto sesso quando voleva lui e come voleva lui. Con le lacrime le due donne lo supplicavano di smettere.

In queste ore le forze dell'ordine stanno indagando sui contatti e gli elementi collegati all'uomo, anche attraverso i suoi parenti, con l'obiettivo di risalire alla sua posizione. Al momento, infatti, sembra che l'ipotesi del suicidio non sia quella maggiormente considerata. Si protende verso l'idea che il 49enne abbia pianificato la sua fuga in previsione del primo dicembre, quando la settima sezione della corte di Cassazione si pronuncerà sull'inammissibilità del ricorso presentato per una delle due condanne, quella di 4 anni e 4 mesi. Nel caso in cui venisse confermata, per l'uomo si aprirebbero subito dopo le porte del carcere.

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