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Martedì, 30 Aprile 2024
Omicidio Giulia Tramontano

Impagnatiello cercava "Alberto Stasi" su internet: cosa è emerso dalla cronologia

"Un interesse a una vicenda giudiziaria che ci aveva messo in allarme", ha sottolineato in aula il capitano dei carabinieri Belotti, chiamato a testimoniare nella nuova udienza del processo a Impagnatiello

"Ragazza ritrovata dopo 23 anni", "Alberto Stasi", "rimuovere macchie candeggina". Sono alcune delle agghiaccianti ricerche fatte da Alessandro Impagnatiello su internet nei giorni a ridosso dell'uccisione della compagna Giulia Tramontano.

I risultati dell'analisi condotta sulla cronologia web di Impagnatiello sono stati esposti in aula dal capitano dei carabinieri Gianluca Belotti, comandante del Nucleo investigativo di Milano incaricato delle ricerche della 29enne quando l'ipotesi era ancora quella di scomparsa.

Dopo Belotti, nel corso della nuova udienza iniziata oggi, 11 aprile, è stata chiamata a testimoniare un'amica di Giulia, che ha esposto ailla corte ulteriori dettagli sulla relazione tra i due.

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Le ricerche sul web di Impagnatiello 

"Il 31 gennaio siamo stati incaricati dell’estrazione forense dell’iPhone 14 di Impagnatiello, che ce lo consegna alle 11:40 di quel giorno", ha cominciato il capitano: "Estraiamo contenuto in alcune ore e al termine il nostro software genera un report di analisi, categorizzando tutte le componenti del telefono. Quel giorno quello che conoscevamo della vicenda era ancora fermo alla ricerca di Giulia. Impagnatiello era venuto da noi in ufficio e si era mostrato disponibile a darci pin e password. Quella mattina erano stati eseguiti, prima di noi, da parte della Scientifica i rilievi sulla macchina di Impagnatiello".

"Anche in base all'esperienza maturata negli anni, decido di incanalare su due direzioni: quello che Impagnatiello aveva cercato in rete e le chat tra Impagnatiello e Tramontano", prosegue Belotti. 

Dalla cronologia di Impagnatiello spuntano fuori parole chiave inequivocabili. Il 26 maggio - il giorno prima di uccidere la compagna - cerca su internet "scomparsa allontanamento volontario" e  "Alberto Stasi Bollate", il quale sta scontando una condanna definitiva a 16 anni per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco. "Evidenziamo questo interesse a una vicenda giudiziaria che ci aveva messo in allarme", ha sottolineato in aula il capitano Belotti.

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In data 27 maggio, Impagnatiello questiona ancora il browser:"ragazza ritrovata dopo 23 anni"; "Giulia Tramontano"; "trovare i miei iPad". E, ancora, "WhatsApp web come uscire"; "e-mail orario programmato"; "tabacchino via Cavour Senago".

Dalla mattina del 31 maggio le ricerche iniziano a concentrarsi sull'eliminazione delle tracce: "rimuovere macchie di sangue, rimuovere macchie erba, rimuovere macchie candeggina. "Queste ricerche una mezz’ora prima che consegnasse il cellulare", ha aggiunto Belotti ricordando come "Impagnatiello era molto disponibile, si è mostrato assolutamente freddo, non agitato, collaborativo".

Lo stesso 31 maggio i carabinieri notificano a Impagnatiello l'avviso di garanzia. "Anche in quel momento, quando i colleghi gli hanno chiesto se era consapevole, ha detto solo 'sì'. Solo alle 21, quando è stato avvisato che sarebbe stato accompagnato a casa a prendere le sue cose e l’abbiamo congedato, ha cominciato a vacillare, capendo probabilmente che sapevamo tutto".

La chat con Giulia

L'altro filone delle indagini forensi sul telefono del barman riguarda chat ed-email. Da alcuni messaggi con Giulia risalenti al 9 maggio emerge la volontà della ragazza di chiudere la relazione dopo l'ennesimo indizio di tradimento, una macchia di rossetto.

Poi, il 25 maggio (a due giorni dall'uccisione), quando lei ribadisce di voler terminare il rapporto, lui le scrive: "Ma davvero prima ancora che nasca il bambino tu vuoi già dividerci? Ma che madre sei?" "A me lo chiedi?", ribatte la ragazza. "Ma ti sembra normale parlare così con un bambino in pancia?", scrive Impagnatiello. Lei appare determinata: "Non mi sembra normale invece far arrivare una persona a questo limite. Sempre tutto un'eterna lotta, io non voglio più combattere e vivere una vita insoddisfatta al fianco della persona sbagliata. Non ho fiducia in te e non ne avrò mai".

Il 27 maggio a dominare la conversazione tra i due è la scoperta dell'amante di Impagnatiello. "Sono curiosa di cosa ti inventerai ora. Hai fallito nella vita, due figli con due madri diverse, spero che tu anneghi nella merda che ti sei creato da solo. Sto tornando a casa, fatti trovare", scrive Giulia.

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A questo punto i messaggi si interrompono, fino alle 00:21 del 28 maggio. La 29enne è in realtà già morta, ma lui le scrive: "Ehi, dove sei?". Dalle 7 del mattino e per tutte le ore seguenti prosegue: "Io sto attaccando, faccio colazione, riposati tu". Sei ancora a letto?".

Il giorno dopo, il 29 maggio, Impagnatiello continua a scrivere al telefono di Giulia: "Dicci solo che sei fuggita in qualche paese lontano per buttare giù tutto. Ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa".

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