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Domenica, 28 Aprile 2024
Le indagini / Roma

Cosa sappiamo sull'incendio all'ospedale di Tivoli

Aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Molti i punti da chiarire: dai rifiuti da cui sarebbe partito il rogo, fino al funzionamento del sistema antincendio

Un incendio scoppiato a tarda sera, poi il fumo, il buio, l'evacuazione e la morte di tre persone. Le vittime del rogo avvenuto all'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, alle porte di Roma, sono tre anziani pazienti: un uomo di 86 anni e due donne, una di 84 anni e l'altra di 86 anni. Due di loro sarebbero deceduti durante le operazioni di soccorso, mentre la terza persona è morta durante il trasporto. Come confermato dal procuratore capo Francesco Menditto "nessuno è morto tra le fiamme", ma sono ancora molti i punti che l'inchiesta dovrà chiarire. I primi rilievi hanno permesso di appurare alcuni elementi cardine per la ricostruzione.

Incendio all'ospedale di Tivoli: le indagini

Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Le indagini sono condotte dalla polizia e coordinate dalla procura di Tivoli. Sul posto si sono recati carabinieri, polizia e la scientifica per i rilievi. Saranno acquisite anche le telecamere per far luce su quanto accaduto. L'ospedale è stato posto sotto sequestro e non è chiaro quando potrà tornare agibile.

Incendio all'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli (Foto LaPresse)

Le cause del rogo

Come confermato dai primi rilievi, le fiamme sono partite dal secondo piano seminterrato della struttura, dove vengono conservati i rifiuti sanitari. Le fiamme si sono poi propagate verso i piani superiori, arrivando a interessare il pronto soccorso, mentre il fumo invadeva il resto del nosocomio. Le immagini acquisite dagli inquirenti, come confermato dal procuratore Menditto, escludono l'ipotesi di un gesto volontario: Abbiamo acquisito numerose immagini dall’impianto di videosorveglianza da cui abbiamo un quadro chiaro su quanto accaduto e che ci permettono di escludere al momento il dolo. La città è ferita. Faremo tutto quanto è necessario per fare chiarezza. L'intervento dei soccorritori è stato tempestivo".

Il sistema antincendio

Oltre a individuare "l'innesco" dell'incendio, le indagini puntano a verificare anche il funzionamento del sistema antincendio, come ribadito anche dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca: "Dobbiamo capire quello che è accaduto e come si sono propagate le fiamme. La polizia scientifica darà l'esito e le valutazioni per capire quale sia la natura e cosa sia successo". "Le fiamme sono partite dai rifiuti speciali - ha spiegato Giorgio Giulio Santonocito, direttore generale della Asl Roma 5 -. Bisognerà capire come ed esattamente da dove. Probabilmente da un'area che sta sotto, dove ci sono i rifiuti speciali. Bisognerà capire cosa è successo esattamente. Ora stanno visionando le immagini e stanno facendo indagini. Tutto l’ospedale è sotto sequestro, perché le indagini sono a 360 gradi".

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