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Domenica, 28 Aprile 2024
Le nuove rivelazioni

Caso Leonardo La Russa: dalle chat del giorno dopo al ruolo del dj, tutti i punti da chiarire

Qualche dettaglio in più sul caso arriva dalle conversazioni che la vittima ha avuto con una sua amica all'indomani della presunta violenza. La 22enne che ha presentato denuncia sarà ascoltata nei prossimi giorni

Paura e sgomento. La ventiduenne che ha denunciato il figlio 19enne del presidente del Senato Ignazio La Russa, Leonardo, ora indagato per violenza sessuale, è in preda al panico. A distanza di due mesi, la giovane va dritta per la sua strada, nonostante le accuse rivolte su di lei da parte anche del giornalista Filippo Facci che, in un articolo pubblicato su Libero il 9 giugno, dedicato alla vicenda relativa al figlio di Ignazio La Russa, ha fatto riferimento all'uso di cocaina da parte della 22enne la sera del presunto stupro, il 18 maggio scorso, quando i due si erano incontrati in una discoteca del centro di Milano.

I dettagli della serata nelle chat con le amiche

Qualche dettaglio in più arriva dalle conversazioni che la vittima ha avuto con una sua amica all'indomani della presunta violenza. Il Corriere della Sera riporta tutte le chat in cui la ragazza spiega cosa sia successo precisando anche che "dopo quasi due mesi sono ancora impaurita". O meglio, "ho paura di essere finita in una cosa più grande di me, ma ho semplicemente detto la verità". Nella denuncia, citata dal CorSera, la ragazza ha detto di essersi svegliata la mattina dopo (il 19 maggio) in stato confusionale, nuda di fianco di Leonardo La Russa. Ha detto di ricordare solo di aver bevuto due drink con lui, prima di sprofondare in uno stato di "amnesia completa".

Ignazio La Russa dovrebbe dimettersi dopo le dichiarazioni sul figlio

Il documento, ripreso dal Corriere, riporta il racconto della ragazza che avrebbe chiesto a La Russa junior cosa fosse successo quella notte di cui non ha memoria. Il ragazzo avrebbe risposto che avevano avuto un rapporto sessuale mentre lei era sotto effetto di sostanze stupefacenti. Inoltre, La Russa ha anche raccontato che all'atto sessuale avrebbe partecipato anche un suo amico, che stava dormendo in un’altra stanza. Gli occhi sono puntati su Nico, il dj ospite quella sera a casa La Russa, che avrebbe messo i dischi all’Apophis, il locale milanese dove la 22enne avrebbe incontrato il suo vecchio amico del liceo, Leonardo La Russa. Il figlio del presidente del Senato si è difeso a più riprese attraverso il suo avvocato sostenendo che il rapporto fosse consenziente.

Il referto medico del centro antiviolenza

Dopo la presunta violenza, il 19 maggio la ragazza si è recata con la madre al centro antiviolenza della clinica Mangiagalli di Milano per una visita ginecologica. Durante il consulto, sono state individuate sul corpo della ragazza delle lesioni, in particolare di due ecchimosi superficiali al collo e sulla coscia destra. Inoltre, stando al referto medico pubblicato dal Corriere, la ragazza sarebbe risultata positiva alla cocaina, alla cannabis e alle benzodiazepine, farmaci con proprietà ansiolitiche. 

La droga nel drink

Nei giorni successivi sono state pubblicate anche alcune conversazioni su WhatsApp di quella mattina tra la ragazza e un’amica, in cui quest’ultima le dice di ritenere che La Russa l’abbia drogata. Nella conversazione con la sua coetanea che era presente quella sera in discoteca con lei, la vittima avrebbe anche detto di aver assunto cocaina. Il sospetto su possibili sostanze versate nei drink del locale arriva però proprio dall’amica. "Amo penso che lui ti abbia drogata, ma tu non mi ascoltavi ieri, eri corsa via e non ti ho più trovata". "Dio santo, davvero? Cosa è successo? Non ricordo nulla", reagisce la presunta vittima. 

"Stavi benissimo, fino a quando lui ti ha offerto il drink, tu eri stata normale, eri stranormale", spiega l'amica alla 22enne. "Avevamo fatto delle strisce (forse di cocaina, ndr) anche lì all'Apophis", il locale milanese. Ma, dice ancora l’amica, "non è quello che ti ha fatto diventare strana, è dopo il drink che sei diventata strana strana. Lo continuavi a baciare - scrive ancora - io ti ho chiesto se lui ti piacesse o meno, e tu mi fai 'Sì lo amo'. Poi hai urlato 'facciamo una botta', io ti ho spiegato che l’abbiamo finita assieme (il riferimento potrebbe essere al consumo di droga, ndr)", si legge nelle conversazioni riportate dal CorSera.

Leonardo La Russa, la ragazza in clinica: "Lividi e lesioni". E spunta l'sos in chat con l'amica 

L’amica cerca di far ricordare alla presunta vittima qualche dettaglio. "Ti ho detto che volevo andare a casa e ti ho chiesto di accompagnarmi fuori, alle tre ho chiamato un taxi, ti ho anche chiesto se volessi tornare con me, ma dicevi di voler stare con lui". Poi le strade delle due amiche si sono divise.

Le chat tra la presunta vittima e l’amica, pubblicate dal Corriere della Sera, non sono state ancora depositate nell’indagine del procuratore aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosaria Stagnaro, stando a quanto scrive La Repubblica. 

Le testimonianze al vaglio degli inquirenti

Le indagini sul caso proseguono. Il quadro clinico risulta fondamentale per capire se la completa "amnesia" sull’accaduto sia dovuto a quanto la ragazza ha ingerito autonomamente, o in conseguenza a sostanze che le siano state sciolte nei drink in discoteca offerto dal suo vecchio compagno di liceo, Leonardo La Russa. La vittima che ha presentato denuncia sarà ascoltata nei prossimi giorni. Gli inquirenti, inoltre, raccoglieranno anche la testimonianza dell'amica con cui quel 18 maggio la 22enne si è recata nel locale. Possibile teste anche una seconda amica a cui la vittima del presunto stupro scrive quando è ancora a casa La Russa. È questa che le risponde di recarsi alla Mangiagalli, proponendosi per accompagnarla.

Leonardo Apache: chi è il figlio di La Russa accusato di violenza sessuale

L’avvocato della 22enne, Stefano Benvenuto, era ieri 9 luglio a Roma, per cercare nell'ambiente della movida. "Stiamo lavorando anche di notte. L'obiettivo è chiudere il cerchio identificando i soggetti che possano portarci alla verità. Li stiamo cercando uno a uno", ha detto il difensore della vittima a La Repubblica. Alla domanda se sia in cerca anche del dj, il presunto secondo ragazzo, Benvenuto preferisce non rispondere. La ragazza, racconta, "è ancora sconvolta. Ha ventidue anni, aveva paura a esporsi, ma anche vergogna a raccontare fatti personali. L'ho rassicurata dicendole che l'Italia si basa sulla parità tra uomo e donna, uno dei principi cardine della Costituzione. Se una ragazza ha subìto, è giusto che debba sapere la verità". 

Rispetto a La Russa "come padre, lo capisco. Però è anche presidente del Senato. Dal punto di vista istituzionale non può fare quelle dichiarazioni. La violenza sessuale non c'è solo in caso di costrizione, ma anche se si abusa di condizioni di inferiorità psicofisica". Inoltre "è stato lo stesso legislatore, non molto tempo fa, ad aver voluto ampliare il tempo utile per le querele di violenza sessuale". Mettendo l'accento all'uso di cocaina da parte della giovane "ha fatto una cosa contraria agli obblighi" della Convenzione di Istanbul. Avendo poi affermato di avere visto la ragazza nel letto del ragazzo "è diventato un testimone del processo. Ora io non ho più necessità di dimostrare la presenza della ragazza nella loro abitazione: lo ha fatto lui", ha riferito il legale. 

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