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Domenica, 28 Aprile 2024
Uccisi a coltellate / Alessandria

Chi è Martino Benzi, l'ingegnere killer che ha sterminato la famiglia

Laureato al Politecnico di Torino e titolare di uno studio di consulenza informatica, aveva un blog in cui raccontava episodi della sua vita. In casa sarebbero stati rinvenuti dei biglietti in cui l'uomo annunciava l'intenzione di commettere la strage

Ingegnere di 66 anni, laureato al Politecnico di Torino nel 1982 e titolare di uno studio di consulenza informatica e di progettazione e realizzazione di siti web. Un uomo diviso come molti tra il lavoro la famiglia. Quella famiglia che Martino Benzi, l'autore della strage di Alessandria, ha voluto sterminare nella mattina di mercoledì 27 settembre. Prima ha ucciso in casa la moglie Monica Berta, di 55 anni, e il figlio 17enne Mattia, poi si è recato nella casa di riposo delle suore della beata Teresa Michel dove ha ucciso anche la suocera 80enne, Carla Schiffo, per poi tagliarsi la gola.

L'allarme è scattato dopo il ritrovamento dei cadaveri nel giardino nell'istituto. I carabinieri hanno provato a contattare i familiari dell'uomo scoprendo che la moglie non era andata a lavoro e il figlio non era scuola. Una volta arrivati nell'abitazione, hanno scoperto gli altri due omicidi. Monica Berta lavorava a Valenza Po: i primi a insospettirsi erano stati proprio i colleghi, non vedendola arrivare e non riuscendo a contattarla. In passato la donna aveva sofferto di una malattia che l'aveva costretta a un lungo ricovero in ospedale. Il figlio Mattia, di soli 17 anni, studiava all'Itis Alessandro Volta. 

Come confermato da una suora a TorinoToday, Martino Benzi andava spesso a trovare la suocera nella casa di riposo:  "Martino è venuto qui come tutti i giorni  e aveva salutato cordialmente la signora Carla. Di solito, però, passava con sua moglie che oggi non c'era. Il figlio invece veniva una volta la settimana". Secondo le ultime indiscrezioni l'uomo avrebbe lasciato un biglietto in cui annunciava di voler commettere la strage: gli investigatori hanno trovato alcuni scritti in cui il 66enne manifestava le sue intenzioni, ma senza alcun riferimento a un possibile movente.

Per definire il profilo psicologico dell'omicida, gli inquirenti hanno analizzato anche il contenuto di un blog personale in cui l'uomo raccontava diversi aspetti della sua vita: "Sono uno che nato nel 1956 si è deciso a fare un figlio a cinquant'anni, eta' in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno. Allora non stupitevi se questo blog, a volte, presenterà dei contenuti stranamente incongrui per il pacato gentiluomo che dovrei e vorrei essere". Nei testi sono molti i riferimenti al figlio, descritto sempre con orgoglio, fin dal giorno della nascita, e alla passione per la scrittura, nata proprio leggendo le favole per Mattia. 

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