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Domenica, 28 Aprile 2024
Istruzione

C'era una volta l'istruzione: il ministero non paga i supplenti

Da un anno le scuole non ricevono i soldi dal ministero per pagare le supplenze, qualche istituto ha "dirottato" altri fondi ma ha finito col peggiorare le cose: la fotografia dello stato dell'Istruzione italiana

ROMA - Precari mai stabilizzati. E supplenze mai pagate. E' un quadro desolante quello dipinto dall'Associazione tutela del consumatore Emilia Romagna che invita tutti i professori che hanno un credito con lo Stato ad intraprendere azioni legali contro il Ministero dell'Istruzione e contro i direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali. 

I prof in difficoltà sono tanti: "Difficile fare una stima esatta", confessa Antonino Barbagallo dell'Associazione. Così come sono tanti i soldi che i docenti devono avere. "Si tratta delle supplenze dello scorso anno scolastico - spiega - In qualche caso si parla di prestazioni fornite per l'intero anno". Prestazioni puntualmente e seriamente offerte, ma mai pagate.

Le scuole direttamente interessate, però, hanno poche colpe. "In questi casi - chiarisce Barbagallo - è il ministero che deve girare i fondi agli istituti, i quali devono poi provvedere al pagamento degli insegnanti". I fondi, però, ed è qui che stanno tutte le responsabilità del Miur, continuano a non arrivare. "Qualche scuola ha dirottato fondi destinati ad altri progetti al pagamento delle supplenze. Tutto, però, con il risultato che quest'anno non hanno né i soldi per pagare i professori né quelli per portare a termine i progetti". 

Un cane che si morde la coda, insomma. E che morde, senza pietà, il futuro di migliaia di precari e supplenti che non sanno quando avranno i loro soldi. "Non sono affatto sereni - conclude Barbagallo - Se dovessero aspettare ancora altri mesi? E' il momento di dire basta a questa pratica umiliante e non più tollerabile". 

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