Morto suicida a 13 anni: indagata anche la fidanzatina

Morì a soli 13 anni buttandosi dalla finestra nel settembre del 2022. Secondo gli inquirenti, A.C. fu spinto a compiere questo gesto estremo perché vittima da tempo di bullismo da parte di un gruppo di coetanei. Insieme ai quattro adolescenti indagati già nelle prime fasi dell'inchiesta, dall'accusa di stalking e omicidio colposo  dovrà ora difendersi anche la fidanzatina del 13enne.

La Procura per i minorenni di Napoli aveva chiesto l'archiviazione del caso, ma i legali dei genitori della vittima hanno portato avanti una ferrea opposizione chiedendo che la vicenda venga approfondita, vagliando anche la posizione della ragazza. 

Davanti al tribunale di Napoli per i minorenni è stata quindi fissata un'udienza camerale per decidere se archiviare il fascicolo o procedere al rinvio a giudizio dei cinque adolescenti. La difesa della famiglia, seguita dagli avvocati Mario D'Apuzzo, Emilio Longobardi e Giulio Pepe, si avvarrà di un pool di esperti tra cui il criminologo Giacomo Di Gennaro e la psicologa Monica Siniscalchi. 

L'ipotesi dell'incidente, poi l'emergere dei messaggi vessatori

Inizialmente si era ipotizzato che A.C. fosse caduto dal quarto piano della propria abitazione mentre cercava di sistemare l'antenna della tv. Un'ipotesi poi smentita dagli inquirenti, che analizzando il contenuto del cellulare della vittima avevano trovato le prove di una persecuzione che durava da mesi. In un messaggio c'era addirittura l'invito esplicito ad uccidersi lanciandosi giù dal balcone. Una morte, quindi, "indotta" da una serie di aggressioni sia fisiche che verbali, perpetrate anche da parte della fidanzatina, l'ultima persona alla quale il ragazzo aveva mandato un messaggio prima di buttarsi.