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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

La madre che tappezza la città con le foto del figlio morto: "Vivere è un diritto, bere una scelta"

Nikola "Niki" Duka morì il 14 marzo del 2019 all’interno della galleria di Forca di Cerro. L'amico alla guida aveva bevuto oltre il limite consentito: "Nessuna madre deve più provare la tremenda sofferenza che sono costretta a subire io"

In una lettera aperta pubblicata da TerniToday, chiede giustizia la mamma di Nikola, il 21enne morto a marzo del 2019 a causa di un incidente stradale lungo la Valnerina. Alla guida c'era un altro ragazzo, trovato ubriaco al volante: "Nessuna madre deve più provare la tremenda sofferenza che sono costretta a subire io".

Niki Duka, morto nel 2019 in un incidente stradale

"Ormai è passato oltre un anno e mezzo da quella sera del 14 marzo del 2019 in cui mio figlio, Nikola Duka, ad appena 21 anni, ha perso la vita all’interno della galleria di Forca di Cerro per mano di chi si è messo alla guida con un tasso alcolemico superiore al triplo del limite di legge, distruggendo per sempre i sogni di Niki e la vita di chi lo amava" scrive la madre.

Il prossimo 27 ottobre verrà celebrata, innanzi al Gup del Tribunale di Spoleto - dottoressa Federica Fortunati - l’udienza preliminare che vede imputato un 25enne che guidava, dopo aver bevuto oltre al limite consentito, sulla strada statale 685 la Lancia Y su cui viaggiava anche Nikola. 

"In questi giorni in città, su mia iniziativa, sono stati esposti vari cartelloni in ricordo di Nikola, con una sua foto e con un messaggio chiaro: “Vivere è un diritto! Bere è una scelta! Guida con prudenza!”. Messaggio che non può rimanere inascoltato e che deve servire da insegnamento a tutti ed in particolare ai giovani"

"Ho anche distribuito nella zona volantini con il messaggio sopra indicato e ho chiesto a titolari e dipendenti di molte attività presenti in città di poter mettere indosso, in questi giorni, una spilla con la scritta “Giustizia per Nikola”. Con l’occasione tengo a ringraziare le numerosissime persone che si sono manifestate disponibili ad indossare la spilla, mostrandomi tutta la loro vicinanza. Il reato per cui è imputato colui che ha procurato la morte di mio figlio è un reato grave, severamente punito dalla legge" aggiunge.

"Mi auguro quindi - conclude - che sia resa giustizia a Nikola e che venga applicata una pena adeguata alla gravità del fatto ed al dolore incolmabile che la perdita di Nikola ha procurato alla nostra famiglia, affinché nessuno si permetta mai più di mettere in pericolo la vita degli atri e nessuna madre debba provare la tremenda sofferenza che sono costretta a subire".

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