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Domenica, 28 Aprile 2024
Il caso

Omicidio Veronica Balsamo: confessa il fidanzato Emanuele Casula

Risolto il giallo della Valtellina: Emanuele Casula ha confessato di aver ucciso la fidanzata Veronica Balsamo. Secondo una perizia psichiatrica, il giovane è solo parzialmente capace di intendere e di volere, ma è in grado di affrontare un processo

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ROMA - Lo avevano arrestato lo scorso ottobre, e ora - messo sotto torchio dagli inquirenti - ha confessato tutto. Emanuele Casula, il 18enne sardo in carcere con l'accusa di aver ucciso la sua fidanzata l'estate scorsa in Valtellina, ha ricostruito quanto avvenuto quella maledetta sera: il 24 agosto 2014 è stato lui a gettare Veronica Balsamo, cameriera 23enne di Grosio (Sondrio), nel dirupo di Roncale, in cui è stato poi trovato il cadavere.

I due si erano appartati nei pressi di un bosco. Poi, forse, un litigio prima del dramma. Ed è stato sempre lui quella stessa notte ad aggredire Gianmario Lucchini, 35enne chierichetto di Grosotto, a colpi di cacciavite, in quanto testimone scomodo dell'accaduto. L'uomo viveva in una baita a duecento metri dal luogo del ritrovamento del cadavere della ragazza.

LA PERIZIA PSICHIATRICA - Casula venne arrestato all'inizio di ottobre e solo oggi ha confessato entrambi gli episodi, avvenuti "in preda ad allucinazioni e paranoie", nel corso dell'udienza in cui lo psichiatra Giuseppe Giunta - direttore del Dipartimento di salute mentale del presidio sanitario di Bellano (Lecco) - ha presentato le sue conclusioni. Secondo la perizia psichiatrica discussa davanti al gip Carlo Camnasio, Casula è solo parzialmente capace di intendere e di volere, ma è in grado di affrontare un processo ed è anche socialmente pericoloso. Dalla relazione e dalle domande poste dalle parti nel corso dell'udienza, è emerso che il 18enne, apprendista saldatore, famiglia originaria della Sardegna, quella tragica sera del 24 agosto scorso non era pienamente capace di intendere e di volere poiché affetto da un disturbo psicotico riconducibile al consumo di cannabis, tesi da sempre sostenuta dalla difesa condotta dall'avvocato Francesco Romualdi.

Tra i temi affrontati questa mattina, anche la preoccupazione per il suo stato di salute: sarebbero infatti emersi elementi diagnostici che fanno temere possa tentare il suicidio nel carcere di Monza, dove si trova rinchiuso dal giorno dell'arresto operato all'inizio di ottobre dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Sondrio. Così la mamma di Veronica, la signora Sonia Della Valle, aveva commentato l'arresto di Emanuele Casula: "Fino all'ultimo abbiamo sperato che Veronica fosse stata vittima di una caduta accidentale nel dirupo. Lui per mia figlia era soltanto un amico, forse qualcosa di più, ma non il nuovo fidanzato, altrimenti lo avrebbe portato in casa per presentarlo ai suoi genitori. È stata probabilmente ammazzata da un ragazzo con problemi che lei, generosa e altruista, voleva soltanto aiutare". 

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