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Venerdì, 26 Aprile 2024
PONTE SULLO STRETTO

"Siamo pronti a ripartire con il Ponte sullo stretto, in cinque anni è finito"

L'annuncio, un po' a sorpresa, del presidente dell'Anas Pietro Ciucci: "Se il governo valuta l'opportunità di riprendere il progetto noi siamo pronti. Ci vorrebbero cinque anni e i costi dipendono dal progetto"

ROMA - Non è la "bacchetta magica", ne è consapevole. Ma è "un'opera strategica, con grande valenza per il Sud". Per questo Pietro Ciucci, presidente dell'Anas, non si arrende. Ma rilancia. "Se il governo valuta l'opportunità di riprendere in mano il progetto Ponte noi come Anas siamo pronti a ripartire esattamente da dove ci siamo fermati". Ebbene sì, il "Ponte" in questione è sempre lo stesso: quello sullo Stretto. 

L'annuncio, un po' a sorpresa, e forse fuori dal tempo, è arrivato a margine di un'audizione sul dl Sblocca-Italia alla Camera. E sulla presunta penale che l'Italia dovrebbe pagare nel caso in cui decidesse di riavviare il progetto, Ciucci ha precisato: "Non c'è collegamento fra penali e realizzazione dell'opera. Non c'è nessuna penale ma c'è mezzo metro di ricorsi". 

Quindi, ha ribadito la sua posizione, e quella della società che preside - da sempre favorevole -, per la costruzione del Ponte: "E' un'opera strategica, con grande valenza per il sud, anche se certo non è la bacchetta magica. Se il governo vuole riprenderla, noi siamo ben contenti. Se si ripartisse in dodici, diciotto mesi - ha calcolato - si potrebbe dare un contributo importante alla ripresa, agli investimenti, e all'occupazione".

Infine, Ciucci ha fatto anche i conti: "Ci vorrebbero cinque, sei anni per la realizzazione e i costi dipendono dal tipo di progetto che si vuole fare, ma la realizzazione - ha concluso - può anche essere diluita nel tempo".

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