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Sabato, 27 Aprile 2024
Mistero nel Polesine / Rovigo

Il giallo di Rkia, la giovane madre trovata in cucina con un proiettile conficcato nel cranio

Si indaga a tutto campo ad Ariano Polesine. Trovata esanime dai due figli tornati da scuola, si era pensato a un malore o a un incidente, poi la Tac ha evidenziato il proiettile nell'encefalo. Il marito ha un alibi, i vicini non hanno sentito alcun rumore sospetto. Forse è stata uccisa altrove

Le ultime speranze sono svanite nella giornata di ieri. Il giallo di Ariano Polesine, in provincia di Rovigo, il comune più meridionale del Veneto, nel parco del delta del fiume Po, è più fitto che mai. Nessun nome risulta iscritto nel registro degli indagati.

Non ce l'ha fatta Rkia Hannaoui, la donna di 32 anni di origini marocchine trovata nel pomeriggio di martedì 28 marzo priva di sensi nella sua abitazione. Ieri una commissione medica ne ha dichiarato il decesso.

Rkia Hannaoui è morta

Riavvolgiamo il nastro. I due bambini, di 8 e 11 anni, tornano a casa da scuola con lo scuolabus. Vedono la riversa a terra in cucina e, spaventati, vanno a suonare il campanello del vicino. Quando è entrato e ha visto il capo ricoperto di sangue, ha chiamato i soccorsi. Ricoverata d'urgenza nel pomeriggio di martedì all'ospedale di Rovigo, fino al tragico epilogo. Più passano le ore, più quanto avvenuto ad Ariano appare inspiegabile. Rkia Hannaoui, viveva da anni insieme al marito e ai due figli in quel casolare di campagna. In un primo momento i medici pensavano a un incidente domestico. Nessuno aveva sentito né spari né urla provenire da quell'abitazione. Poi la tac ha evidenziato un proiettile nell'encefalo.

Il marito era al lavoro, l'alibi è inscalfibile. Si escluderebbe la pista familiare in quanto la coppia viene descritta come felice, affiatata. Secondo quanto scrivono oggi alcuni quotidiani le poche tracce di sangue rinvenute sul pavimento della cucina potrebbero far pensare che il killer abbia colpito Rkia Hannaoui in un altro luogo, per poi trasportarne solo dopo il corpo all'interno del casolare. Si scava tra conoscenze e frequentazioni. Si indaga nei dintorni, non ci sono conferme sul presunto sequestro di alcuni fucili trovati nella casa di un vicino e nemmeno su una pistola che mancherebbe all'appello. Il fascicolo aperto in procura è contro ignoti. Indagano i carabinieri della compagnia di Adria e della stazione di Ariano Polesine, supportati da quelli del nucleo investigativo. Tanti i punti oscuri.

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