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Sabato, 27 Aprile 2024
Il caso / Caserta

Torture in carcere, Salvini: "Punire i singoli errori, ma serve rispetto per gli uomini in divisa"

Dopo la diffusione del video sulle violenze, il leader della Lega non fa marcia indietro e conferma la sua presenza nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere: "Conosco quei padri di famiglia sotto accusa"

"Chi sbaglia paga soprattutto se indossa una divisa però non si possono coinvolgere tutti i 40mila donne e uomini di polizia penitenziaria e non si possono sbattere in prima pagina con nomi e cognomi. Serve rispetto per uomini in divisa che ci proteggono in strada, i singoli errori vanno puniti. Conosco quei padri di famiglia sotto accusa e sono convinto che non avrebbero fatto nulla di male". Ai microfoni della trasmissione radiofonica Barba&Capelli, in onda su Radio Crc Targato Italia, Matteo Salvini commenta i fatti di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano, dove 52 agenti sono stati colpiti da misure cautelari in merito alle presunte torture avvenute alla casa circondariale "Francesco Uccella" il 6 aprile 2020. Il segretario della Lega dunque non fa marcia indietro, neppure dopo il video diffuso dal quotidiano 'Domani' che mostra i momenti salienti di quelle violenze riprese dalle telecamere di sorveglianza. Immagini molto crude con i detenuti presi a calci, schiaffi, ginocchiate, manganellate.

Prima che venisse diffuso il filmato, il 28 giugno, Salvini aveva espresso solidarietà a "donne e uomini della Polizia Penitenziaria che lavorano in condizioni difficili e troppo spesso inaccettabili" e aveva aggiunto che "la Lega sarà sempre dalla parte delle Forze dell'Ordine". Anche Nicola Molteni, sottosegretario all'interno in quota Lega, si era schierato dalla parte delle forze dell'ordine. "Piena fiducia agli agenti della Polizia Penitenziaria che un anno fa hanno represso la rivolta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Donne e uomini in divisa che hanno rischiato sulla propria pelle per difendere ordine e sicurezza, pur senza strumenti fondamentali come taser e bodycam, non possono finire dalla parte del torto. Importante chiarire".

Salvini sarà a Santa Maria Capua Vetere, il Pd: "Grave ambiguità"

Nonostante la bufera che si è abbattuto sul penitenziario di Santa Maria Capua Vetere, Salvini ha confermato la sua presenza nella cittadina casertana domani, giovedì 1° luglio, alle 17. Un impegno che aveva assunto proprio per portare solidarietà agli agenti. E che non ha voluto cancellare. Insomma, nessun cambio di rotta, come pure notano diversi esponenti del Pd che accusano il segretario leghista di ambiguità.

"Neppure i video che documentano le sevizie e i soprusi all'interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere fermano Salvini. Chi ha a cuore le istituzioni democratiche non può giustificare che nelle carceri si pratichino abusi e vessazioni ai danni di chi è privato della libertà". E' quanto scrive su Twitter Alessia Rotta, presidente della commissione Ambiente alla Camera dei deputati. La presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi parla invece di "grave ambiguità e strumentalizzazione di Salvini" mentre il segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni si chiede: "Vedo che Salvini andrà a portare 'solidarietà' a questi agenti che gettano fango sul nostro Paese e le nostre istituzioni. Ne è ancora proprio convinto?". E ancora, dice Fratoianni: "E ora Meloni continuerà a difendere a prescindere da quanto è avvenuto? Comunque non ne sono sorpreso, sono coloro che hanno sempre ironizzato sul contrasto alla tortura e boicottato ogni iniziativa legislativa in tal senso".

Detenuti all'oscuro degli arresti: "Gli hanno tolto tv e giornali"

Intanto continuano a suscitare indignazione le immagini dei fatti del 6 aprile 2020. "Confido nell'operato della magistratura - afferma la garante provinciale dei detenuti Emanuela Belcuore - In un Paese civile la figura del garante non dovrebbe proprio esistere. Non si tratta di discreditare il corpo di polizia penitenziaria. Le mele marce, però, vanno individuate e tolte dal cesto proprio a sostegno innanzitutto dei detenuti, vittime di questa che è stata definita una mattanza, dei familiari addolorati per questi orrori ma anche degli agenti penitenziari che ogni giorno onorano la propria divisa".

"Ricordiamo di annoverare tra i nostri principi costituzionali quelli del rifiuto del trattamento inumano e della finalità rieducativa della pena" prosegue Belcuore. "In queste ore mi sono giunte tantissime segnalazioni da parte di familiari di persone ristrette che denunciano un vero e proprio black out dell'informazione all'interno dell'istituto penitenziario. Tv fuori uso per mancata corrente e giornali acquistati non distribuiti. Se accertate, leso il diritto all'informazione. Una pagina nera per il nostro Paese, abbiamo perso tutti. Sono sconcertata. Intanto, a difesa dei diritti dei ristretti che hanno subito tali barbarie accolgo la richiesta di aiuto fattivo dell'avvocato Angelo Pisani che metterà a disposizione il suo sapere per garantire verità e giustizia".

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