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Venerdì, 26 Aprile 2024
il caso

Yara, macigno su Bossetti: "Le sferette sul corpo provengono dal suo autocarro"

"Gli esiti del lavoro di comparazione tra le sfere di metallo trovate sul corpo e quelle acquisite dall'autocarro dell'imputato supportano le ipotesi che sia stato il tessuto del sedile del mezzo all'origine di quelle particelle trovate sul cadavere". Lo ha detto durante la sua deposizione nel processo a Massimo Bossetti per l'omicidio di Yara Gambirasio, il comandante del Ris di Parma Giampietro Lago

Un altro macigno su Bossetti. "Gli esiti del lavoro di comparazione tra le sfere di metallo trovate sul corpo e quelle acquisite dall'autocarro dell'imputato supportano le ipotesi che sia stato il tessuto del sedile del mezzo all'origine di quelle particelle trovate sul cadavere". Lo ha detto durante la sua deposizione nel processo a Massimo Bossetti per l'omicidio di Yara Gambirasio, il comandante del Ris di Parma Giampietro Lago.

Sugli abiti di Yara furono infatti trovate delle sferette di metallo (ferro e altri in misura minore) che non provenivano dal terreno del campo di Chignolo d'Isola nel quale Yara fu trovata tre mesi dopo la scomparsa.

"Ci chiedemmo - ha detto - come una ragazza di 13 anni, con una vita normale, che andava in palestra, a scuola, potesse avere quelle particelle". Furono quindi sottoposti a rilievi quattro ragazzi che avevano la stessa età della tredicenne e i loro abiti evidenziarono la presenza di nove particelle di questo genere in tutto, mentre sul corpo di Yara ne erano state trovate "nell'ordine delle centinaia". Si passò quindi ad analizzare gli abiti di lavoro di persone che potevano essere state in contatto con sferette dello stesso tipo e, sulle tute di operai, tornitori e altri che svolgono professioni simili, ne furono trovate "migliaia".

Si analizzò qundi tutto l'autocarro di Bossetti, che è muratore, in particolare nell'abitacolo e gli investigatori trovarono sferette dello stesso tipo. "Anche da un punto di vista quantitativo - ha detto Lago - si trovarono dei dati coerenti, in quanto sul cadavere dovevano esserci sferette in misura inferiore rispetto al mezzo: sul furgone vi erano migliaia di particelle di interesse e centinaia sul corpo di Yara".

La difesa di Massimo Bossetti dal canto suo ha chiesto che sia ripetuto l'esame delle sferette, affinchè siano prese in esame "tutte quante le sferette". Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini hanno lamentato un' incompletezza degli accertamenti e hanno posto obiezioni su come questi sono stati svolti. La Corte si è riservata di decidere sulla richiesta all'esito del dibattimento. Il pm Letizia Ruggeri si è opposta, spiegando che esaminare tutte le particelle comporterebbe "un insostenibile aggravio istruttorio".

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