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Sabato, 27 Aprile 2024
Il caso / Trieste

Unabomber, test del dna su 10 reperti e un nuovo indagato

Dopo 13 anni il caso è stato riaperto, le nuove tecniche ora disponibili potrebbero consentire di fare un passo avanti nelle indagini. Gli indagati sono 10, uno in più rispetto alle vecchie indagini

A novembre il procuratore di Trieste ha riaperto dopo 13 anni il caso Unabomber e adesso ci sono dieci indagati, uno in più rispetto alle vecchie indagini. Si tratta di un passaggio necessario per potere effettuare l'incidente probatorio ed eseguire le indagini genetiche su dieci oggetti, sequestrati nell'ambito delle indagini sul misterioso attentatore.

La Procura in una nota precisa che la richiesta è stata formulata dal pm Federico Frezza e che nel fascicolo risultano indagati "tutti coloro che avevano rivestito tale posizione nel corso dei procedimenti avviati all'epoca dalla stessa Procura", ma c'è anche un decimo indagato. "Una persona la cui attendibilità appare problematica ed è tutta da verificare", precisano.

Le persone che erano state coinvolte in passato sono state iscritte nel registro degli indagati per evitare di incappare in questioni di nullità o di inutilizzabilità. Le loro posizioni, comunque, all'epoca, erano state tutte archiviate. Sempre dalla Procura viene chiarito che per nessuna delle dieci persone sottoposte a indagine "sono stati acquisiti elementi tali da consentire di convogliare le investigazioni in una precisa direzione: sarà l'accertamento genetico, sperabilmente, elementi utili a tal fine". Ogni "frettolosa attribuzione di responsabilità" viene definita "gratuita illazione".

Tra il 1994 e il 2006 un misterioso attentatore ha piazzato 28 ordigni fra Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Il reato ipotizzato è attentato con finalità di terrorismo. Il caso è stato riaperto dopo che è stato evidenziato come un capello e della saliva trovati su un uovo rimasto inesploso il 3 novembre del 2000 in un supermercato di Portogruaro e attribuito al bombarolo potrebbero essere rianalizzati con le nuove tecnologie investigative. Sfruttando anche la banca dati del Dna che è nata proprio quando il procedimento veniva archiviato.

Per il caso Unabomber venne iscritto nel registro degli indagati l'ingegnere Elvo Zornitta ma la sua posizione venne archiviata quando gli inquirenti scoprirono che la prova regina contro di lui, un lamierino rinvenuto in un ordigno, era stata manomessa da un agente della Scientifica. Il poliziotto è stato processato e condannato in via definitiva.

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