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Domenica, 28 Aprile 2024
L'agevolazione

Assegno unico: gli aumenti di luglio e quali sono i nuovi importi

Le cifre del contributo per i nuclei familiari sono destinate a salire a partire dal prossimo mese, e fino al 30 giugno 2024. Ma non per tutti

Luglio 2023 sarà un mese di rivalutazione per l'assegno unico e universale per ogni figlio a carico, la misura che da marzo 2022 ha unificato in una sola agevolazione una serie di interventi a sostegno delle famiglie con figli. Gli importi mensili sono destinati a salire durante il prossimo mese, quindi, come viene anche riportato nel "fascicolo previdenziale del cittadino" presente sul sito dell'Inps. I pagamenti dovrebbero arrivare come di consueto dal 20 al 30 luglio: per allora dovrebbero essere già state accolte sia le nuove domande, giunte nel corso del mese precedente, che gli assegni maggiorati, visto che hanno registrato delle variazioni in virtù dei mutamenti delle condizioni del nucleo beneficiario e dell'Isee. Gli aumenti in questione saranno validi fino al 30 giugno 2024.

Nel dettaglio, viene stabilita la rivalutazione annuale dei "livelli di reddito familiare ai fini della corresponsione dell'assegno per il nucleo familiare", in misura pari alla "variazione dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), calcolata dall'Istat". La variazione percentuale dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi, è stata calcolata pari a +8,1% tra l'anno 2022 e l'anno 2021. In termini pratici, se ci sono nuclei familiari composti da maggiorenni diversi dai figli, gli aumenti partono dal reddito minimo di 31.569 euro. Gli aumenti previsti sono proporzionali all'aumento dei componenti del nucleo familiare e inversamente proporzionali all'aumentare del reddito: la fascia più alta, quella tra i 66mila e i 70mila euro, vede infatti l'aumento solo se sono presenti sette membri.

Se sono presenti entrambi i coniugi, senza figli e con un parente inabile, le fasce di reddito si abbassano: il minimo è infatti poco oltre i 28mila euro. Per i redditi più alti, nella fascia tra i 59 e i 66mila euro, gli aumenti scattano solo se presenti famiglie molto numerose, che contano sei/sette componenti. Saranno invece più contenuti gli aumenti nel caso di famiglie senza figli e senza parenti inabili: in caso di nuclei con due coniugi gli aumenti scattano a partire dai 15mila euro e sono quasi sempre in doppia cifra, andando oltre i cento solo in caso di nuclei numerosi, oltre i cinque componenti, e di redditi bassi.

Stesso discorso in caso di famiglie monoparentali, che vedono gli aumenti scattare dai 17mila euro. Se il coniuge è inabile, gli aumenti tornano a scattare a partire da una fascia più alta, poco oltre i 28mila euro. Il meccanismo è sempre lo stesso e questo significa che i nuclei con redditi più alti, oltre i 59mila euro, vedranno gli aumenti solo se numerosi, cioè con sei o più componenti. In ogni caso, per visualizzare lo stato di pagamento dell'assegno unico (e per monitorare gli eventuali ritardi), ogni percettore può collegarsi al portale dell'Inps, cercare "fascicolo previdenziale del cittadino", cliccare sulla voce "prestazioni" e poi su "pagamenti". Infine, si dovrà cliccare sull'anno di riferimento.

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