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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'iniziativa

Il "carrello tricolore" con gli sconti nei supermercati non è partito bene

Dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre, molti beni di prima necessità alimentari e non alimentari di largo consumo sono scontati del 10%. I prodotti a prezzo calmierato sono riconoscibili sugli scaffali grazie al logo ufficiale: un carrello della spesa bianco, rosso e verde. Avvio lento soprattutto nei punti vendita a Roma e Milano. I timori delle associazioni dei consumatori, per la totale libertà lasciata a negozianti e imprese sui prodotti da scontare, e per l'assenza di controlli negli esercizi commerciali

Spesa meno cara dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre 2023 in oltre 23mila supermercati, negozi e farmacie in tutta Italia: è scattato infatti il trimestre anti-inflazione ideato dal governo Meloni, con prodotti alimentari e di largo consumo, dell'igiene e per l'infanzia, a prezzi ribassati o calmierati. Si tratta di un'iniziativa del ministero delle imprese e del made in Italy che ha l'obiettivo di tutelare il potere d'acquisto dei cittadini e delle famiglie in un periodo su cui continua a pesare il carovita. Per "difendere gli italiani dall'inflazione", il 28 settembre scorso è stato firmato a Palazzo Chigi un patto con le imprese: molte le catene della grande distribuzione che hanno messo a punto la lista dei prodotti "in offerta", dal caffè alla pasta, dai saponi ai pannolini per neonati, dal cibo per gli animali domestici alla carta igienica. Altre adesioni sono attese nei prossimi giorni, in particolare dal commercio al dettaglio.

Un "paniere tricolore" che viene messo a disposizione dei consumatori, attraverso prezzi fissi, promozioni, prodotti a marchio del distributore, carrelli a prezzo scontato o unico. I prodotti a prezzo calmierato saranno riconoscibili sugli scaffali grazie al logo del "trimestre anti-inflazione", con un carrello della spesa bianco, rosso e verde, che riprende i colori della bandiera italiana. Ognuna delle aziende che aderisce all'iniziativa può comunque scegliere autonomamente quali beni offrire a un prezzo scontato. Nel protocollo c'è infatti scritto che, nel trimestre preso in considerazione, "il paniere su cui applicare prezzi calmierati viene definito da ciascuna impresa distributiva anche sulla base del concreto supporto delle imprese delle filiere, ricomprendendo quanto più possibile prodotti di prima necessità alimentari e non, ad esclusione degli alcolici".

Carrello tricolore con gli sconti nei supermercati: primo giorno flop

Il primo giorno del carrello tricolore non è stato positivo. A Milano e Roma, soprattutto, l'iniziativa è partita con il freno a mano. In molti supermercati, infatti, ancora non c'è traccia dei carrelli tricolore. "Abbiamo avuto dei problemi con le consegne dei prodotti che devono essere messi in vendita a prezzo calmierato - hanno spiegato in uno dei supermercati -, probabilmente arriveranno nei prossimi giorni". In altri casi mancano anche il logo dell'iniziativa esposto all'esterno, con le informazioni necessarie, e le etichette sugli scaffali che indicano i prodotti a prezzo calmierato.

Tanti, insomma, i punti vendita impreparati che nella giornata di domenica 1° ottobre non hanno saputo ancora "attrezzare" i negozi con i prodotti scontati che erano stati annunciati. Secondo molti, si tratterebbe solo di un ritardo organizzativo dovuto anche al giorno di partenza festivo. Da oggi, infatti, si prevede che negozi, supermercati e farmacie aderenti a livello nazionale proporranno un paniere di prodotti con prezzi ribassati. Tuttavia, le associazioni dei consumatori temono che il trimestre si riveli "un flop". Assoutenti calcola che il paniere anti-inflazione potrebbe far risparmiare alle famiglie circa 4 miliardi di euro nel trimestre, ma la totale libertà lasciata a negozianti e imprese sui prodotti da scontare e i ribassi, associata all'assenza di controlli negli esercizi commerciali, "rappresentano un problema che vogliamo affrontare con il governo".

Il bollino anti-inflazione-2

Il prossimo 4 ottobre "il ministro delle imprese, Adolfo Urso, incontrerà le associazioni del Cncu-Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti e chiederemo di avviare un attento monitoraggio per verificare la reale entità degli sconti praticati", ha detto il presidente di Assoutenti Furio Truzzi. "Ciò che conta per indicare alle famiglie se il prezzo di un prodotto è iniziato a diminuire è il dato congiunturale, ossia quello rispetto al mese precedente", ha spiegato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, indicando che "è su quel dato che dovremo misurare gli effetti del trimestre anti-inflazione".

Con oltre mille punti vendita, Roma e Torino al momento sono le città con il maggior numero di adesioni al trimestre anti-inflazione. Secondo i dati del ministero, su un totale di oltre 23mila punti vendita aderenti in tutta Italia, solo nelle città metropolitane le adesioni sfiorano quota 7mila. Quasi la metà si concentra in tre città: Roma, che con 1.381 adesioni è quella con il maggior numero di punti vendita che partecipano all'iniziativa, Torino (1.074) e Napoli (801).

Dove trovare i prodotti scontati

A questo link è possibile trovare l'elenco, organizzato per province, dei negozi e dei punti vendita sul territorio nazionale che aderiscono all'iniziativa. Per facilitare la consultazione, la lista di ogni provincia è ordinata per comune e cap di riferimento. Gli elenchi sono in continuo aggiornamento, con integrazioni e le nuove adesioni. L'iniziativa vale anche per la spesa online nel caso in cui il singolo esercente decida di esporre il bollino nel carrello virtuale.

Come spiega il ministero delle imprese e del made in Italy, non esiste un elenco dettagliato dei prodotti specifici oggetto dell'iniziativa: "Ciascun operatore aderente potrà concorrere alla lotta all'inflazione scegliendo liberamente gli articoli che saranno oggetto di promozioni anti-inflazione, purché siano beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo, ivi compresi quelli rientranti nel ‘carrello della spesa’, nonché dei prodotti per l'infanzia e la cura della persona". In ogni caso, sono considerati beni alimentari di prima necessità: pasta, carne, passata di pomodoro, zucchero, latte, uova, riso, sale, farina, cereali. E beni non alimentari di prima necessità: saponi, detergenti, pannolini, farmaci di largo consumo.

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