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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il panico

Venerdì nero per le borse europee: Piazza Affari cola a picco

Mercati finanziari in preda al panico: a scatenare le vendite il "terrore nucleare" per l'attacco alla centrale ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa

Giornata da dimenticare per le borse europee, che chiudono l'ultima seduta della settimana in deciso ribasso sulle tensioni per la guerra in Ucraina. L'incertezza sull'andamento del conflitto e i timori per i combattimenti nei pressi delle centrali nucleari hanno scatenato il panico tra gli investitori, portandoli a vendere i titoli in portafoglio in vista dello stop del fine settimana. Due giorni in cui potrebbe accadere di tutto, meglio mettersi al riparo, almeno sui mercati finanziari. Piazza Affari registra la performance peggiore del vecchio continente, con un ribasso di oltre il 6%, mentre le altre borse europee cedono tra il 3% e il 4%. In questo venerdì nero, il prezzo del gas registra un nuovo record al rialzo mentre il prezzo del petrolio continua a salire alimentando i timori di recessione e inflazione, che combinati potrebbero dare vita al più grande pericolo economico: la stagflazione.

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Pioggia di vendite sulla borsa di Milano

Da quando è iniziata l'invasione dell'Ucraina (24 febbraio 2022), la borsa di Milano ha perso oltre il 10%, più del 6% solo oggi. Un nuovo venerdì nero per Piazza Affari, da ricordare dopo i tracolli registrati per il referendum sulla Brexit del 2016 (-12,4%), la crisi della banca d'affari americana Lehman Brothers del 2008 (-8,2%) e il crollo delle Torri gemelle dell'11 settembre 2001 (-7,47%). L'indice Ftse Mib della borsa di Milano ha concluso la seduta odierna con un decremento del 6,24% a 22.464 punti, con tutte e 40 le azioni del paniere in territorio negativo. In una sola seduta sono andati in fumo 36,14 miliardi di euro di capitalizzazione, quasi 84 miliardi dal primo giorno di guerra. In profondo rosso Tim (-15,5%) dopo i conti e il piano industriale e Unicredit (-14,5%) vista la sua esposizione verso la Russia. Male anche Bper Banca (-10,5%), Intesa Sanpaolo (-9,01%) e Banco Bpm (-8,68%). Si sono salvate dalle perdite ingenti solo le utility, come Snam (-0,19%) e Terna (-0,28%).

Borse europee in caduta libera

Sotto pressione anche le altre borse europee, anche se meno rispetto a Milano. Parigi ha registrato un tonfo del  4,97%, Francoforte del 4,39%, Madrid del 3,68% e Londra del 3,59%. Complessivamente sono andati in fumo 393,71 miliardi di euro di capitalizzazione in una sola giornata. Gli investitori hanno scelto di vendere pesantemente non solo in vista del fine settimana ma anche per l'attacco dei russi alla centrale ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, aprendo la porta al "terrore nucleare" denunciato dal presidente ucraino Zelensky. Ad un certo punto, a causa di un incendio, si è temuto un disastro molto più grave di quello di Chernobyl, ma l'Agenzia Internazionale per l'energia nucleare (Aiea) ha rassicurato tutti dichiarando che "nessun reattore è stato colpito e non c'è stato nessun rilascio di radiazioni nell'ambiente". Intanto Putin ha dichiarato di "non avere cattive intenzioni con gli stati vicini". La borsa di Mosca, invece, è rimasta chiusa per il suo quinto giorno consecutivo e non riaprirà prima dell'8 marzo, per tentare di frenare un tracollo finanziario vista l'ondata di vendite registrata nei primi giorni del conflitto. In ogni caso le agenzie di rating danno la Russia per spacciata a livello economico, prevedendo un possibile default, ossia l'incapacità di ripagare il proprio debito.

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Nuovo record del gas

Sui mercati finanziari si è registrata una evidente accelerazione nella corsa ai beni rifugio, come l'oro a 1.965 dollari l'oncia, mentre il prezzo del gas segna un nuovo record storico a 208 euro per un MWh (+30% circa in un solo giorno). Vola anche il prezzo del petrolio, con il Wti sopra i 111 dollari al barile, con un rialzo di quasi il 4%. Partita anche la corsa al dollaro, con l'euro che si è spinto sui livelli più bassi da maggio 2021, sotto quota 1.10. Il rublo, invece, continua a viaggiare sui minimi storici.

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