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Domenica, 28 Aprile 2024
Lavoro povero

Il lavoro c’è ma molti giovani guadagnano meno di 600 euro al mese: ecco dove

C'è una regione dove ben 4 ragazzi su 10 prendono meno di 10mila euro lordi all'anno, tra i 500 e i 600 euro netti al mese

I dati sull’occupazione continuano a crescere ma l’allarme salari bassi continua a suonare. Nel nostro Paese circa 5,7 milioni di lavoratori guadagnano meno di 11mila euro lordi l’anno, l’equivalente di 850 euro netti, spiega la Cgil puntando il faro sui salari degli under 35 e su una regione dove ben 4 ragazzi su 10 prendono tra i 500 e i 600 euro al mese.

Generazione di precari e di lavoro povero

È quanto accade nella regione Lazio. Nel 2023 Roma e provincia hanno registrato il dato sull’occupazione più alto di sempre sfiorando i 2 milioni di persone che hanno un impiego, 1.819.000 occupati, ma questo non sempre vuol dire lavoro di qualità.

Secondo un dato elaborato dalla Cgil di Roma e del Lazio su dati Inps riferiti al 2022, 4 ragazzi con meno di 35 anni su 10 non arrivano a guadagnare 10mila euro lordi l'anno, vale a dire tra i 500 e i 600 euro netti. Precarietà, discontinuità, part-time involontario, basse qualifiche e gravi ritardi nel rinnovo dei Ccnl: questi i fattori principali che determinano i salari bassi in tutta Italia. Perché avere un contratto regolare di lavoro non sempre vuol dire avere uno stipendio in grado di garantire la propria esistenza, oppure l’emancipazione nel caso dei giovani.

Nella regione Lazio il 43 per cento delle lavoratrici e dei lavoratori under 35, infatti, percepisce in un anno meno di 10mila euro lordi. Stiamo parlando di 227mila dipendenti delle aziende del settore privato non agricolo, soprattutto donne. Di questi, il 69 per cento ha un contratto a tempo determinato o stagionale, il 59 per cento un part-time, il 54 per cento non riesce a lavorare per più di tre mesi nell'arco di un anno. Riprendendo il discorso di genere la percentuale di lavoratrici giovani che prende meno di 10mila euro si attesta al 48,2 per cento contro il 38,5 per cento degli uomini. In pratica questo vuol dire che nel Lazio se sei donna e hai sotto i 35 anni, probabilmente guadagni poco.

Cgil: "Dati allarmanti"

"Si esulta per la crescita dell'occupazione a Roma, ma bisogna vedere che contratti hanno le persone", ha tuonato la Cgil sottolineando che "alla crescita dell'occupazione non corrisponde maggiore qualità del lavoro". Dati allarmanti anche per Eleonora Mattia, presidente della commissione regionale Lavoro. "Un’ecatombe non solo per l’occupazione giovanile ma per la 'capacità di futuro' di tutto il Lazio, che ci riguarda tutti perché sono i giovani e le donne il motore della nostra società".

I settori più colpiti dal fenomeno dei salari bassi nella regione sono l’arte e lo sport, con il 70 per cento degli under 35 sotto la soglia dei 10mila euro lordi annui. Seguono i dipendenti del settore alloggio e ristorazione (63 per cento), informazione e comunicazione (52 per cento), istruzione (40 per cento) e comparto della sanità e assistenza sociale (34 per cento). Va meglio nelle attività manifatturiere (21 per cento), fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento (16 per cento), nel settore finanza e assicurazione (11 per cento). Molto bene per chi è dipendente privato nel settore dell'estrazione di minerali (4 per cento).

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