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Domenica, 28 Aprile 2024
Il caso

Le lettere con gli aumenti per le bollette di luce e gas: cosa sta succedendo

L'autorità garante della concorrenza e del mercato ha multato per più di 15 milioni di euro sei società di energia per "pratiche commerciali aggressive": avrebbero condizionato i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi. Cosa significa

Multe pesanti da parte dell'Antitrust, per oltre 15 milioni di euro, nei confronti di sei società di energia: Enel energia, Eni Plenitude, Acea energia, Iberdrola clienti Italia, Dolomiti energia ed Edison energia. Secondo l'autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), le sei società in questione avrebbero adottato "pratiche commerciali aggressive, condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell'energia elettrica e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall'articolo 3 del decreto aiuti bis" del 2022 (qui nel dettaglio).

In una fase storica caratterizzata da molte criticità nel settore energetico, con le quotazioni del gas alle stelle e aumenti significativi dei costi per i consumatori finali, questa norma del governo Mario Draghi aveva vietato di modificare i prezzi ai contratti del libero mercato non scaduti, impedendo gli aumenti unilaterali dei prezzi per la fornitura di energia elettrica e gas dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023. E invece, secondo l'autorità garante, "Enel energia, Eni Plenitude, Acea energia, Iberdrola clienti Italia, Dolomiti energia ed Edison energia hanno inviato agli utenti lettere con le quali inducevano ad accettare modifiche dei prezzi nel periodo citato, con conseguenti significativi incrementi delle bollette per i loro clienti".  

Cosa significa? Alcune società avrebbero modificato al rialzo i prezzi ai contratti di fornitura dell'energia, violando la norma. Tutto ruota intorno all'articolo 3 del decreto aiuti bis. Nello specifico, questo provvedimento definisce alcune misure urgenti in materia di energia, soprattutto nel caso di contratti sottoscritti sul mercato libero dell'energia elettrica e il gas in corso. L'articolo 3 citato dall'autorità prevede "la sospensione delle clausole contrattuali che consentano modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e gas naturale relativamente alla definizione del prezzo, fino al 30 aprile 2023". Sempre fino al 30 aprile 2023 (comma 2 dell'articolo 3), definisce "inefficaci" i preavvisi comunicati per queste stesse finalità prima della data di entrata in vigore del decreto, a meno che le modifiche contrattuali si siano già perfezionate.

L'articolo 3 del decreto aiuti bis

In particolare, secondo l'autorità, Enel ed Eni - cui sono state irrogate sanzioni di 10 milioni e di 5 milioni - avrebbero modificato unilateralmente i prezzi di fornitura a oltre 4 milioni di consumatori sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere a propria discrezione se e quando modificare le tariffe, una volta scaduti i prezzi dell'offerta economica scelta. Così, i clienti - anche diversi anni dopo la scadenza dell'offerta economica - si sono visti recapitare lettere con cui Enel ed Eni aumentavano i prezzi in assenza di una scadenza nota al consumatore finale. "Si evidenzia, nel caso della sanzione ad Enel pari a 10 milioni, che è la prima volta che si applica il massimo edittale da quando è stato modificato il codice del consumo": lo spiega l'Antitrust in questa nota diffusa proprio oggi.

Acea e Dolomiti, prosegue la nota dell'Agcm, hanno ritenuto che "le comunicazioni di modifica unilaterale dei prezzi, inviate prima dell'entrata in vigore del divieto, si sarebbero perfezionate dopo dieci giorni dall'invio delle stesse, senza rispettare il preavviso di 90 giorni. Queste società hanno quindi aumentato i prezzi prima della scadenza corretta e, nel caso di Acea, anche con modifiche unilaterali in violazione della norma". Per queste ragioni sono state irrogate, rispettivamente, sanzioni pari a 560mila euro e 50mila euro. Iberdrola, cui è stata irrogata la sanzione di 25mila euro, "da maggio a ottobre 2022 ha inviato comunicazioni con cui minacciava la risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta in caso di mancata accettazione di un nuovo contratto di fornitura con condizioni economiche peggiorative". L'autorità garante della concorrenza e del mercato scrive che anche questa condotta era volta ad aggirare l'articolo 3 del decreto, facendo pressione sui consumatori ad accettare la modifica unilaterale per aumentare i prezzi.

Edison, infine, "ha applicato l'incremento dei prezzi prima della scadenza delle tariffe prevista dal contratto. Visto che la società ha ristorato i propri clienti e dato il numero marginale di consumatori coinvolti, è stato irrogato il minimo edittale di 5mila euro".

Sul caso si sono espresse le principali associazioni dei consumatori. "L'authority ha accolto in pieno i nostri esposti e le tesi che abbiamo sostenuto fin dall'inizio - ha detto Marco Vignola, responsabile settore energia dell'Unione nazionale consumatori, associazione presente in tutti i procedimenti -. Il preavviso di 90 giorni era obbligatorio, quindi tutte le comunicazioni mandate ai consumatori a partire dal primo maggio 2022 erano inefficaci e la variazione contrattuale, con il conseguente rincaro, illegittimo. Non possiamo che essere soddisfatti poi dell'importo delle sanzioni, pari in alcuni casi al massimo consentito".

Il Codacons chiede gli indennizzi per gli utenti: "Siamo stati i primi a denunciare la violazione dell'articolo 3 del decreto aiuti bis attraverso una raffica di esposti presentati sia all'Antitrust, sia a 104 procure della Repubblica di tutta Italia, in cui si chiedeva di intervenire per sanzionare quelle società che applicavano modifiche unilaterali ai contratti di luce e gas nonostante i divieti previsti dalla legge. Ma non basta: chiediamo indennizzi in favore di tutti gli utenti coinvolti dagli aumenti illegittimi delle tariffe di luce e gas. In tale direzione l'associazione chiede un incontro alle società sanzionate, finalizzato a studiare le misure per indennizzare in modo automatico i clienti danneggiati da comportamenti e pratiche scorrette ed evitare una raffica di azioni nelle aule di giustizia".

Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, ha detto di ritenere "assolutamente corrette le multe inflitte dall'Antitrust agli operatori che hanno aumentato in modo illecito le tariffe di luce e gas, ma ora l'attenzione va spostata sul passaggio obbligato al mercato libero dell'energia, una fase che nasconde enormi insidie e pericoli per i consumatori. È bene colpire i comportamenti illeciti degli operatori, ma è ancora meglio prevenirli per evitare danni economici e disagi agli utenti".

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