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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia Italia

Banca Etruria, ora la email di Carrai rischia di mettere nei guai Renzi e Boschi

L'ex amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni conferma gli incontri con l'ex ministro Maria Elena Boschi: "Si interessò dell'acquisto di Banca Etruria". E poi rivela: "Pochi giorni dopo arrivò un sollecito via mail da Marco Carrai". Chi è l'imprenditore amico di Renzi

Gli incontri tra il ministro Boschi e i manager Unicredit

Il primo incontro tra l'ex amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, e l'allora ministro, Maria Elena Boschi, avvenne l'11 settembre 2014: si trattò, ha spiegato Ghizzoni, di un "incontro a Largo Chigi cui partecipò anche il capo dei rapporti istituzionali di Unicredit, Giuseppe Scognamiglio. Fu di natura istituzionale: si parlò di politica, del governo Renzi, del processo di riforme avviato dal governo Renzi".

"Il discorso fu molto generale sulle banche in tema di normative in arrivo dalla Bce. In questo incontro non ci fu nessun riferimento a banche specifiche e nessun riferimento a Banca Popolare Etruria". Poi, ha ricordato Ghizzoni, "ci fu la richiesta da Banca Etruria per fissare un incontro con il sottoscritto e durante la telefonata con la mia segretaria fu menzionato che dell'incontro erano al corrente organi istituzionali". 

Il 4 novembre 2014 ci fu un altro incontro con il ministro Boschi, ha ricostruito il top manager davanti alla commissione banche, "in occasione della celebrazione dei 15 anni di Unicredit. La celebrazione durò un paio di ore e oltre a Boschi erano presenti anche altre personalità. Lei venne e fece un discorso, dovette lasciare immediatamente dopo la chiusura della giornata. Anche in questo incontro non ci fu occasione per discorsi di tipo bilaterale. Lasciando la sala mi disse "sentiamoci prima di fine anno, nelle prossime settimane" e fu fissato l'incontro che avvenne il 12 dicembre".

Il 3 di dicembre ci fu un primo incontro tra il sottoscritto, il mio assistente di allora, il presidente di Etruria Lorenzo Rosi e l'advisor di Mediobanca Paolo Gualtieri. Banca Etruria doveva trovare una soluzione urgente con un investitore in tempi rapidi in quanto c'era il rischio di commissariamento a partire da febbraio. Mi fu illustrato il processo di ristrutturazione in corso nella banca, il passaggio da cooperativa a popolare Spa, l'idea di separare la good banck dalla bad bank, di ridurre la forza lavoro e l'intenzione di ridurre in maniera significativa le filiali".

"Alla luce di questo sforzo di ristrutturazione - ha proseguito l'ex ad di Unicredit - mi si chiese se c'era interesse o meno di intervenire, risposi che la vedevo molto complicata, molto difficile anche per i tempi stretti. Non mi era chiaro se tutto quello che stava avvenendo, il passaggio a Spa, sarebbe stato fatto nei tempi previsti e poi dissi che il fattore esterno era dirimente, ovvero con il passaggio della vigilanza alla Bce stavamo tutti aspettando la definizione dei nuovi capital ratios per le banche, tutti si aspettavamo l'inasprimento dei capital ratios. La risposta era attesa per gennaio ma credo che fosse naturale che Unicredit, come qualsiasi altra banca in attesa di queste informazioni, non si potesse muovere. Convocai 1-2 giorni dopo i colleghi responsabili per questo tipo di analisi e decidemmo di farla".

L'incontro con il ministro Boschi in cui si parlò di Etruria avvenne il 12 dicembre. Quindi, in totale, Ghizzoni incontrò Boschi tre volte, ma solo in un'occasione si parlò dell'istituto di Arezzo.

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