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Martedì, 30 Aprile 2024
Lo scenario

Quando scenderanno (davvero) le rate dei mutui

Secondo gli esperti il taglio ai tassi della Bce non arriverà prima dell'estate (e forse anche dopo). Cosa deve aspettarsi chi ha visto impennare il costo del proprio prestito

Per una discesa consistente delle rate dei mutui bisognerà aspettare. Almeno altri sei mesi. Nell'ultima riunione dello scorso 14 dicembre la Banca centrale europea ha comunicato la scelta di lasciare invariati i tassi d'interesse, dopo i continui rialzi del 2023. La decisione ha aperto a scenari ottimisti su un tanto atteso abbassamento del costo di mutui e prestiti, le cui rate (nel caso di tassi variabili) sono aumentate anche del 70%.

Ma su questa possibile discesa occorre essere cauti: non sarà immediata e potrà essere avvertita in modo sensibile solo dopo che la Bce taglierà i tassi. Cosa che, secondo quanto affermato da Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), difficilmente avverrà nei primi sei mesi del 2024. 

Il taglio dei tassi non avverrà prima del prossimo luglio

''Molti osservatori pensano che quest’anno la Bce taglierà i tassi. Il taglio difficilmente ci sarà nel primo semestre, mentre è più probabile che questa decisione venga presa tra luglio e dicembre'', ha affermato Sileoni a RaiNews24. Un elemento di speranza risiederebbe, secondo il segretario della Fabi, "nell'autorevole presenza" nel massimo organismo della Bce "di Fabio Panetta, da pochi mesi governatore della Banca d’Italia", il quale "dovrebbe favorire scelte di politica monetarie più attente alle esigenze del nostro Paese''.

Dichiarazioni simili sono arrivate anche dal membro del consiglio direttivo della Bce Boris Vujcic: "La Banca centrale europea probabilmente non taglierà i tassi prima dell’estate", ha affermato parlando con il canale televisivo croato N1. "Non stiamo parlando di tagliare i tassi di interesse adesso, e probabilmente non lo faremo prima dell’estate", ha spiegato Vujcic rispondendo a una domanda sulle attese dei mercati.

Chi ha visto la rata del proprio mutuo impennarsi dunque dovrà attendere. Nonostante già a dicembre il costo dei prestiti (soprattutto a tasso fisso) abbia fatto segnare una leggera flessione, difficilmente prima dell'estate arriverà un calo più marcato. 

''L’aumento del costo del denaro della Bce ha fatto salire molto velocemente i tassi su mutui e prestiti. Per le famiglie - secondo Sileoni - c’è stato, nel caso dei mutui a tasso variabile, un incremento delle rate anche del 70%. Per le imprese è diventato molto più costoso indebitarsi e infatti i nuovi prestiti sono in forte calo. Tantissime imprese preferiscono usare le somme sui conti correnti, ovviamente se le hanno accumulate in precedenza. Noi non abbiamo mai condiviso la politica monetaria della Bce così restrittiva, perché non esiste solo la medicina dell’aumento del costo del denaro per contrastare l’inflazione'', ha concluso il segretario della Fabi.
 

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