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Sabato, 27 Aprile 2024
L'intervista

"Scommetto che alla fine si abbasserà la soglia del Pos"

La manovra c'è ma ora è corsa alle modifiche su diverse questioni. "Un dipendente intorno ai 65mila euro, può avere in tasca di più rispetto all’autonomo" ha detto il sottosegretario all'Economia Lucia Albano. L'intervista

La legge di bilancio del governo Meloni attende ancora soluzioni su molti temi, dalle pensioni agli sgravi per le assunzioni. La manovra di bilancio c'è ma ora è corsa alle modifiche in diverse questioni: Flat tax, reddito di cittadinanza, tasse, tetto al contanto e Pos. Tutti temi di cui Today ha parlato con la deputata di Fratelli d'Italia Lucia Albano, oggi sottosegretario al ministero dell'Economia e delle Finanze. 

Sottosegretario immagino che dovrà pagare autostrada e magari si farà anche una pausa caffè. Come paga? Pos o contante?
"Torno a casa in auto e solitamente pago in autogrill con il telefono, ma non solo un caffè".

Ipertecnologica dunque.
"Sì, io sono insegnante di informatica, per cui sono tecnologica. Questo però non vuol dire che tutti lo siano e quindi bisogna fare in modo che tutti possano usare il mezzo di pagamento che prediligono. Soprattutto per importi molto piccoli".

Quindi non pensa, come ha detto Salvini, che chi paga un caffè con la carta è un "rompiballe".
"No, per carità. L’utente è corretto che scelga di utilizzare il mezzo di pagamento più adeguato ma è anche giusto che il commerciante, parlo soprattutto di piccoli centri e negozi di prossimità, abbia la stessa possibilità di scelta. La nostra proposta voleva andare in tal senso: dare all’esercente la stessa possibilità di scelta, per importi molto bassi, rispetto all’utente".

Però questa scelta è stata criticata da molti fronti, cito ad esempio Conte dei Conti e Bankitalia. È tornato in discussione o è un dogma?
"Ma non è assolutamente un dogma. È una proposta e come tutte le proposte si discutono nelle sedi dedicate, in questo caso il Parlamento".

Non dico che si debba fare ma almeno si può tornare indietro sul Pos e sui 60 euro.
"Anche il Presidente Meloni è stata chiara su questo. Tra l’altro secondo me stiamo anche dedicando tropo tempo alla questione del Pos quando ci sono temi più importanti".

Può darsi però è innegabile che interessi il Paese perché gli esercenti ne sono entusiasti e gli utenti si vedono togliere una comodità. La dice lunga quando capitato all’olimpionica Silvia Salis. Alla fine i consumatori dicono che il Pos è quasi gratuito e i commercianti che ci pagano troppo, fino a non guadagnare su alcune commissioni. Dove sta la verità?
"Il Pos in questo momento è un costo perché è un servizio. È chiaro che, chi fa transazioni molto piccole e in numero molto elevato, può, a fine anno, trovarsi a sostenere delle commissioni che si potrebbero evitare. In ogni transazione si erode un pochino il valore della transazione, ed il costo è a carico dell'esercente, che è svantaggiato. Questo però non intende assolutamente disincentivare l’uso della moneta elettronica".

Se dovesse scommettere, pensa che la norma scomparirà del tutto o che si abbasserà la soglia?
"Io credo che si abbasserà la soglia".

Senta ma il Pnrr è a rischio?
"Sicuramente è un dato incontrovertibile, dei 55 obiettivi che dovevano essere centrati a fine anni, ce ne sono almeno trenta da centrare e questo è il lavoro che ci apprestiamo a fare. Certo, la richiesta di rivedere il Pnrr alla luce dell’impatto che la guerra in Ucraina ha avuto sulle nostre economie, è una richiesta che continuiamo a fare e che non sta avanzando solo l’Italia. In questo momento dobbiamo prendere le decisioni più utili per il Paese. Spendere i soldi e spenderli bene".

Quanto costano davvero le commissioni sui pagamenti con carta

Flat tax. Anche qui ci sono state critiche da parte di chi dice che l'estensione del regime forfettario coinvolgerebbe un numero piuttosto limitato di contribuenti.
"Intanto precisiamo che la flat tax è una misura che esiste già sui redditi fino a 65mila euro e attualmente passata ai redditi fino a 85mila euro. L’incremento del forfettario ha due obiettivi: aumentare il livello del fatturato, ed estendere questa possibilità, anche perché con l’aumento dei costi, non si è più in linea con i margini precedenti, basati su coefficenti; la seconda questione è la semplificazione; la misura ha avuto un grande riscontro perché, per chi avvia un’attività o per i giovani, ci sono meno impegni legati alle scadenze dichiarative periodiche e quindi meno costi  amministrativi e meno burocrazia. La flat tax incrementale, misura ponte verso una nuova tassazione, è un premio a chi, in questo difficile momento storico, lavora per far crescere  la propria attività; ci sono anche incentivi per "più assumi meno paghi" che vanno in questa direzione. E comunque chiariamo che stiamo parlando di una manovra che detta una direzione, in attesa di una vera riforma del fisco, che dovrà lavorare su semplificazione e riduzione delle imposte. Ricordo che abbiamo uno dei sistemi fiscali più complicati al mondo".

Però la coesistenza del regime forfettario e di quello dell'Irpef non genera squilibri, cito l'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) "sulla base dei principi di equità orizzontale del prelievo"?
"Questa semplificazione (mini flat tax)  ha avuto successo, come ho già detto, perché non c’è la burocrazia che complica il lavoro quotidiano. Un recente studio Eutekne, confrontando redditi da lavoro autonomo e dipendente, ha dimostrato che un dipendente intorno ai 65mila euro, a fine anno può avere in tasca di più rispetto all’autonomo, che sconta un’imposta più bassa ma poi ha i contributi previdenziali a proprio carico. È sempre importante approfondire".

Sul reddito di cittadinanza tirate dritto?
"Siamo sempre stati chiari in campagna elettorale e lo siamo anche oggi. Gli italiani ci hanno votato per questo e quindi ecco la proposta in finanziaria che è molto chiara. Vorrei sottolineare che non si va mai a vedere che ci sono gli sgravi contributivi per i giovani e le donne e per i percettori di reddito di cittadinanza che vengono assunti. Questo è uno dei temi che non si evidenzia mai".

È chiaro che l’obiettivo è quello di deviare sul lavoro ma il lavoro c'è? Cioè se, in un Paese, una fra le città più grandi, mi riferisco a Napoli, su duecento operatori ecologici assunti, dodici sono laureati, siamo sicuri che c’è tutto questo lavoro?
"Ma guardi, questo è un tema lungo da approfondire".

In un tweet: Corsetto minacciato, Meloni minacciata. Lei è mai stata minacciata?
"No, non ho mai ricevuto minacce. Questo è un tema molto serio, io ho già espresso la mia solidarietà al ministro Crosetto e al presidente Meloni perché queste minacce, vergognose ed inaccettabili, sono sintomo di una situazione molto calda e che qualcuno sta anche fomentando. Credo che quando si toccano famiglia e figli, dobbiamo tutti fare un passo indietro".

Lei si riferisce a Conte ovviamente. Lo definirebbe un "cattivo maestro"?
"Io non uso questi termini, che sono di un’epoca passata. Dico che in questo momento non è etico lucrare su un disagio; è necessario lavorare perché quel disagio venga superato e si possa affrontare con responsabilità un periodo di grande difficoltà. Ci aspettiamo una chiara presa di distanza".

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