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Sabato, 27 Aprile 2024
Verso la riforma fiscale

Il quoziente familiare è scomparso dai radar

Nella delega sul fisco non c'è traccia della misura caldeggiata da Meloni, mentre Lega e Forza Italia incassano la flat tax per tutti

Che fine ha fatto il quoziente familiare? Nella legge delega sulla riforma fiscale che venerdì è approdato in prima lettura a Montecitorio non c'è traccia della proposta caldeggiata da Meloni in campagna elettorale e ben evidenziata nel programma con cui Fratelli d'Italia si è presentato alle elezioni. L'idea della premier era quella di ridisegnare l'Irpef introducendo un meccanismo per avvantaggiare le coppie con figli e le famiglie numerose sulla base del modello già in vigore in Francia. Si tratterebbe, in sostanza, di sommare i redditi dei coniugi e dividere tutto per i componenti del nucleo familiare. È proprio su questo importo finale che verrebbe applicata l'aliquota.

Nel discorso con cui ha chiesto la fiducia alla Camera, Giorgia Meloni aveva citato tra le misure prioritarie sul fisco proprio l'introduzione del quoziente familiare, nonché la flat tax incrementale anche per i dipendenti e l'estensione della tassa piatta per le partite Iva con redditi fino a 100mila euro. E del resto neppure nel programma elettorale di Fdi si parla espressamente di aliquota unica per tutti, misura che invece sembra ora diventata la stella polare dell'esecutivo. 

Cosa c'è nella legge delega

Ma veniamo al dunque: come cambierà il fisco nei prossimi anni? Nel disegno di legge delega, il governo si impegna a garantire "l'equità orizzontale" (qui abbiamo spiegato di cosa si tratta) attraverso "la riduzione della pressione fiscale, passando da 4 a 3 aliquote e con l'obiettivo della flat tax per tutti" (citiamo dal sito del ministero dell'Economia). La delega prevede anche la revisione delle tax expenditures, (oggi più di 600 voci), il riordino delle aliquote Iva e l'equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti (8174 euro e pensionati 8500 euro).

L'idea del quoziente familiare è stata accantonata?

E il quoziente familiare? Nel documento viene evidenziato che le aliquote verranno riviste con particolare riguardo "alla composizione del nucleo familiare e ai costi sostenuti per la crescita dei figli, alla tutela del bene della casa e della salute delle persone, dell’istruzione, della previdenza complementare e con l'obiettivo del miglioramento dell'efficienza energetica, nonché della riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio esistente". Ma di quoziente familiare in senso stretto non si parla.

E se è vero che il testo della legge è molto vago - fin troppo, è stato osservato da più parti - va anche detto che invece l'obiettivo di arrivare alla flat tax è bene in evidenza. Nella delega si parla infatti di "transizione del sistema verso l'aliquota impositiva unica" che dovrà avvenire attraverso "il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta, delle detrazioni dall'imposta lorda e dei crediti d'imposta". 

Un obiettivo, quello della flat tax per tutti, che a dire il vero ha sempre lasciato il partito di Giorgia Meloni piuttosto tiepido, essendo il sistema a una sola aliquota caldeggiato soprattutto da Forza Italia e Lega. La domanda è dunque lecita: sul fisco la leader di Fdi ha "ceduto" ai suoi alleati? E come verrà declinata l'attenzione alla composizione del nucleo familiare di cui si parla nella delega? L'iter della legge è solo all'inizio e tutto può ancora accadere. Ma per ora a gongolare sono soprattutto Lega e Forza Italia.

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