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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Come controllare di quanti euro aumenta il tuo assegno unico

Si può accedere al simulatore aggiornato senza Spid o carta di identità elettronica

Assegno unico, ci sono novità sul sito internet dell'Inps. L'istituto nazionale di previdenza ha modificato infatti il simulatore, recependo così le regole della manovra 2023. Si può accedere al simulatore senza Spid o carta di identità elettronica. Gli aumenti, del 50%, riguardano:

  • la cifra spettante per il primo anno di vita dei figli;
  • la cifra spettante per famiglie, con Isee fino a 43.240 euro, con almeno tre figli, per ciascun figlio in età compresa tra uno e tre anni;
  • la maggiorazione forfettaria per le famiglie con quattro figli.

Attenzione: trattasi di aumenti del tutto indipendenti da quelli che sono invece calcolati con l'adeguamento della prestazione all’inflazione che, a partire da gennaio, ha determinato un ritocco dell’8,1% (valore minimo da 50 a 54 euro al mese).

Facciamo qualche esempio: una famiglia con quattro figli di cui uno con meno di un anno, uno con due anni e altri due con più di tre anni e Isee di 30mila euro, secondo il simulatore, che funziona su autodichiarazioni, spetta un assegno di 856,40 euro al mese.

Cosa cambia per la domanda

Per quel che riguarda la domanda di assegno unico universale per ogni figlio, da poco è stata introdotta la funzione di subentro: può essere utilizzata se muore un genitore richiedente o entrambi. In tale drammatica ipotesi, si può presentare una nuova domanda come genitore affidatario, tutore del figlio o figlio maggiorenne, inserendo i dati del bambino o minorenne. In automatico il software riconosce  che la procedura precedente è decaduta d’ufficio a seguito di decesso del genitore. Inoltre, in caso di decesso del genitore non richiedente l’assegno unico, gli importi vengono aggiornati automaticamente, senza dover presentare una nuova domanda.

Per tutti coloro che fanno richiesta di assegno unico, inoltre, i passaggi della procedura, come "in istruttoria", "in evidenza alla sede", "in evidenza al cittadino", sono specificati meglio con la data dell’ultima attività svolta, in modo da aver sempre sott'occhio a che punto è la domanda nei vari uffici competenti.
 

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