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Domenica, 28 Aprile 2024
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"Il suo pitbull ha azzannato il volto di mia figlia, l'avrebbe uccisa": cosa è successo tra Chiara Camerra e Tara Gabrieletto

Il racconto dell'influencer su quanto è successo due anni fa, pochi giorni prima di Natale

310 mila euro, questo è quanto richiesto da Chiara Camerra contro Tara Gabrieletto, volto storico di Uomini e Donne, come risarcimento per l'aggressione da parte del pitbull di Gabrieletto contro la sua bambina.

Le due erano grandi amiche, ma poi il 19 dicembre 2020 tutto cambia. Tara, nota al grande pubblico anche per il reality Tempetation Island, da poco si era lasciata con il marito, l'ex tronista Cristian Gallella, e così decise di organizzare una cena con alcuni amici prima del Natale. Tra gli invitati c'erano anche Chiara e la sua bambina di solo un anno. Mentre stavano mangiando e Chiara alla piccola stava dando il biberon tutto accade velocemente, lei si era un attimo distratta per prendere una tazzina: prima sentono un ringhio e poi racconta, al Corriere della Sera, che il "cane aveva azzannato la faccia della bambina e la stava sbattendo in qua e in là come una bambola di pezza".

Il pitbull di 10 anni, uno dei tre di Tara, per un secondo lascia la presa e così la mamma impaurita riesce a salvare la piccola: "Ma la stava riattaccando e se non fossi intervenuta l’avrebbe uccisa. Ho preso uno strofinaccio da cucina per fermare il sangue che usciva da tutte le parti, il cane le aveva strappato mezza faccia, aveva tagli sulla testa e sulla fronte, non so come ho fatto a non svenire perché io sono anche impressionabile... È prevalso l’istinto materno... Guardavo Tara e le dicevo ti prego svegliami da questo incubo".

Poi la corsa in ospedale, il ricovero in terapia intensiva e poi consulti con i medici: chirurghi maxillo-facciali, plastici ed oculisti. La piccola aveva ferite da tutte le parti.

La battaglia legale

Arriva poi il momento dei fatti: le due amiche sembravano essere unite più che mai, ma poi arrivano gli scontri. "Tara mi ha dato il suo avvocato. Io in quelle settimane di emergenza Covid ero sempre in terapia intensiva dalla bambina e non avevo la testa per pensare ad altro. E così sono trascorsi i novanta giorni per poter fare querela e una causa penale", spiega Chiara. "In quelle settimane mio padre l’ha pure aiutata a fare un trasloco a Roma, dopodiché lei è praticamente sparita. E ripensando poi a quello che mi diceva dopo l’incidente mi sono accorta che la sua preoccupazione erano stati i social, mi aveva chiesto di non parlare della vicenda per via del cane. Ho così deciso di cambiare avvocato", ricostrusce la giovane mamma.

Chiara decide quindi di cambiare avvocato che al quotidiano spiega la situazione: "Purtroppo quando è venuta da me i termini per la causa penale erano scaduti e così abbiamo potuto procedere solo in via stragiudiziale nei confronti dell’assicurazione, essendo il cane coperto da una polizza. Diciamo che è andata bene, 310 mila è un buon risarcimento, riguarda il danno alla bambina, morale e permanente, compreso quello estetico, che è stato riconosciuto al 30%". "Ma la causa non è ancora chiusa - aggiunge - e ora ci saranno tutte le altre parti da risarcire, cioè i parenti della mia cliente che hanno avuto anche loro dei danni essendo la nipotina convivente". Tara non parla, ma il suo avvocato, Alessandro Beccaria, sì: "Che ci sia stato il danno siamo tutti d’accordo, ma nessuno ha raggirato né imposto nulla alla signora, che era maggiorenne e ha preso le sue decisioni in piena autonomia".

Il cane e la richiesta che venga abbattuto

Adesso la piccola, che ora sta bene, si trova con la famiglia negli Stati Uniti, il suo papà è un militare americato prima si stanza a Vicenza e ora in Virginia. "C’è una cosa che mi stringe il cuore: tutte le volte che i bambini chiedono a mia figlia cos’ha lì, lei si alza la mascherina fino agli occhi", spiega Chiara aggiunge che le cicatrici sono ben visibili.

Tara e Camerra oggi non si parlano e per quanto riguarda l'abbattimento del cane non sono, anche in questo caso, d'accordo. "Io chiedo l’abbattimento, è una questione di giustizia nei confronti della mia bambina". Tara però è contraria e il suo avvocato spiega: "Fortunatamente siamo in Italia e l’abbattimento del cane non lo decide la signora. L’Asl era uscita nell’immediatezza dell’evento, come stabilisce la legge, aveva visionato il cane, l’aveva tenuto sotto osservazione e considerato non mordace. Comunque aveva ritenuto di non prendere alcuna misura estrema".

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