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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Giovanna Mezzogiorno: "Per perdere 20 chili ho scelto un dimagrimento violento. Le donne? Le più crudeli"

L'attrice, al suo esordio alla regia, ha raccontato cosa ha ispirato il suo film Unfitting

"Unfitting", ovvero "Inadeguata", questo è il titolo del corto che segna l'esordio alla regia di Giovanna Mezzogiorno e che è stato particolarmente apprezzato alla Festa del cinema di Roma. La storia raccontata tra "dittatura estetica" e body shaming racconta l'emarginazione che Mezzogiorno ha vissuto quando era ingrassata 20 chili dopo la gravidanza dei suoi bambini, i gemelli Leone e Zeno che oggi hanno 12 anni. Il mondo del cinema l'aveva messa da parte e anche le persone che riteneva amiche le hanno voltato le spalle. Chi l'ha aiutata nel periodo complicato che ha vissuto? "Nessuno, a parte i medici che mi hanno seguita - ha risposto Mezzogiorno a Il Messaggero -. Nemmeno quell’attore che consideravo un fratello ma è sparito nel nulla quando il cinema ha iniziato a tagliarmi fuori e a ricamare leggende infondate su di me: è malata, non tornerà mai più in forma... Perfino una cisti sull’occhio che ho mostrato in un programma tv è servita ad alimentare le cattiverie su di me".

Un messaggio in cui Mezzogiorno non fa nomi, ma il cui contenuto arriva forte e chiaro anche perché spiega che al momento ha deciso di non fare nomi: "Ma in futuro potrei cambiare idea... Devono sentirsi scomodi sulle loro sedie. Conosco uno per uno quelli che mi hanno derisa, discriminata, offesa". "Volevo raccontare la mia storia che somiglia a quella di tante altre donne penalizzate perché non sono fisicamente perfette. Io, che ho quasi 50 anni, sono stata molto male. Ma per una ragazza questo tipo di pressione può essere devastante", ha spiegato la regista. 

"Le donne sono state molto più crudeli degli uomini"

Mezzogiorno ha deciso di dimagrire perché "mi sono lasciata condizionare dal mio ambiente, dalla società. Stavo impazzendo. Così ho intrapreso un dimagrimento violento che ha avuto gravi conseguenze sulla salute. È stata una debolezza di cui mi pento. Alla fine ce l’hanno fatta a farmi perdere venti chili, ma a che prezzo...".

E le donne? "Le donne sono state molto più crudeli degli uomini. La solidarietà femminile non esiste. È uno slogan di cui ci si riempie la bocca perché fa figo, si sbandiera perché richiama l’aria del tempo". E alla domanda se le donne abbiano fatto dei passi avanti per liberarsi di alcune impostazioni sociali la risposta è stata categorica: "Non ancora. Sono le prime schiave della dittatura estetica che richiede la perfezione fino a 80 anni".

Anche i suoi figli hanno visto il corto perché devono sapere che "non devono azzardarsi a fare commenti sull’aspetto fisico delle ragazze. Adesso si preoccupano che io mi nutra. E se mangio, lo faccio anche per loro". La forza per ricominciare gliel'ha donato il suo spirito di resistenza "che mi ha salvato in tutte le prove difficili della vita. Sono sempre andata avanti a testa alta, sono un’attrice generosa e ho portato a casa ottimi risultati. Non mi hanno fatto lavorare perché ero ingrassata? Peggio per loro".

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