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Venerdì, 26 Aprile 2024
CASO KAZAKO / Kazakistan

Mukhtar Ablyazov ancora in stato di fermo in Francia

Kazakistan, Russia e Ucraina hanno chiesto l'estradizione dell'ex presidente della Bta Bank, "incidentalmente" anche oppositore del presidente kazako

Mukhtar Ablyazov, l'ex banchiere kazako fuggiasco catturato ieri in Francia, rimane in stato di detenzione in attesa di un'eventuale estradizione. L'hanno riferito oggi fonti giudiziarie, precisando comunque che con il Kazakistan non c'è un accordo relativo e quindi la possibilità è che venga estradato in Ucraina.

"Gli notificheremo in mattinata la procedura d'estradizione di cui è oggetto, prima di richiedere che sia piazzato in stato di detenzione straordinaria", ha spiegato Solange Legras, magistrato del tribunale d'appello di Aix en Provence, nel sud-est della Francia.

Kazakistan, Russia e Ucraina hanno chiesto l'estradizione dell'ex presidente della Bta Bank, fuggito dal suo paese dopo la nazionalizzazione forzata dell'istituto di credito e l'apertura di un'inchiesta per la sottrazione di qualcosa come 5 miliardi di dollari.

"Non c'è un accordo d'estradizione tra la Francia e il Kazakistan", ha precisato il magistrato. "Con la Russia - ha continuato - nel caso specifico è possibile che sia scattata la prescrizione. Noi esaminiamo, dunque, quella dell'Ucraina, paese nel quale la banca Bta aveva degli interessi".

Una volta notificata la procedura ad Ablyazov, l'Ucraina avrà 40 giorni per presentare tutta la documentazione della richiesta d'estradizione alla Francia.

IL CASO KAZAKO SCUOTE LA POLITICA ITALIANA

Ablyazov è stato fermato ieri nella sua residenza di Mouans-Sartoux, a una decina di chilometri a nord di Cannes. "Non c'è stata violenza, anche se c'erano alcuni rischi per il fatto che era protetto da una specie di milizia privata", ha precisato Legras.

Ablyazov era presidente della principale banca privata del Kazakistan, la Bta bank. L'istituto di credito è stato nazionalizzato sulla scorta dell'inchiesta avviata contro il suo capo, accusato di aver dirottato su sue società offshore fondi per 5 miliardi.

Il banchiere, dal canto suo, ha sempre attribuito le sue disgrazie giudiziarie alla politica. Ex ministro, fu imprigionato nel 2002 dopo essere diventato leader di un partito d'opposizione al presidente Nursultan Nazarbaiev. Dopo la sua liberazione, Ablyazov aveva preso la guida della banca, che aveva avuto un rapido sviluppo, fino all'arrivo della crisi economica.

La vicenda di Ablyazov, in cui affari e politica s'intrecciano inestricabilmente, ha avuto negli ultimi due mesi un coté italiano. Il 29 maggio, con un'operazione di polizia sollecitata con molta decisione - secondo quanto è emerso nelle recenti ricostruzioni - dall'ambasciata kazaka a Roma, fu organizzato un blitz in una villa nei dintorni di Roma per catturare il fuggitivo. Ablyazov non fu arrestato, ma furono fermate la moglie Alma Shalabayeva e la figlioletta Alua, di 6 anni.

Le due donne sono state espulse, senza aver avuto la possibilità di chiedere asilo, sulla base dell'accusa di avere un passaporto falso. In seguito, il governo italiano, sotto l'onda della pressione mediatica e dell'opposizione, ha ammesso che l'espulsione era illegittima.

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