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Sabato, 27 Aprile 2024
I punti da chiarire / Russia

Il giallo dell'aereo abbattuto e tutti i dubbi sulla versione russa

Il velivolo, un Ilyushin Il-76, si è schiantato nella regione di Belgorod, vicino al confine tra Russia e Ucraina. Secondo Mosca a bordo c'erano 65 prigionieri ucraini, una versione smentita da Kiev e messa in discussione dalle prime immagini: la sagoma dell'aereo in caduta non sembra danneggiata da missili e si intravede un solo corpo

Un aereo che precipita al confine tra Russia e Ucraina, le immagini poco nitide dello schianto e le versioni differenti fornite dai due Paesi. Un giallo che si inserisce all'interno del sanguinoso conflitto che va avanti ormai da oltre un anno. L'incidente è avvenuto nella mattina di ieri, mercoledì 24 gennaio: il velivolo, un Ilyushin Il-76, che i russi solitamente utilizzano per trasportare uomini e mezzi, si è schiantato nella regione di Belgorod. Secondo Mosca sarebbero morte tutte le persone a bordo: 74 passeggeri, di cui 65 prigionieri ucraini destinati a tornare a casa in uno scambio concordato. Una versione smentita da Kiev e da alcune immagini: dei corpi infatti non vi è traccia.

Le accuse di Mosca

Cosa è successo? Le autorità russe hanno subito puntato il dito contro l'Ucraina, accusata di aver abbattuto l'aereo:  le comunicazioni avallate da Mosca chiamano in causa almeno 2 missili segnalati dai radar e lanciati dall'area di Liptsy, nella regione di Kharkiv, a circa 80 km dal punto dell'impatto. Non si tratta della prima volta in cui Mosca accusa Kiev di uccidere i propri uomini. Lo scorso anno le autorità russe accusarono l'esercito ucraino di aver bombardato un campo di prigionia a Olenivka, nel Donetsk, una versione poi messa in dubbio dalle analisi compiute sull'episodio.

La versione di Kiev

Più prudente la posizione dell'Ucraina. In un primo momento il quotidiano Ukrainska Pravda aveva pubblicato la versione di una fonte vicina all'esercito, che rivendicava l'attacco sostenendo che l'aereo trasportasse missili S-300. Una versione non confermata da fonti ufficiali, che si sono limitate a fare riferimento ad uno scambio di prigionieri, senza fare nessuna ammissione esplicita. L'intelligence del ministero della Difesa ha reso noto che "doveva esserci uno scambio di prigionieri, cosa che non è avvenuta. Al momento non abbiamo informazioni su chi fosse a bordo dell'aereo e quali fossero i numeri. Secondo la parte russa, l'aereo presumibilmente trasportava i nostri prigionieri. L'Ucraina ha rispettato tutti gli accordi per preparare lo scambio. Secondo gli accordi, la sicurezza dei nostri difensori doveva essere garantita dalla parte russa. L'Ucraina non è stata informata sul numero di veicoli, sul percorso e sulla modalità di consegna dei prigionieri. È noto che i prigionieri vengono consegnati tramite trasporto aereo, ferroviario e stradale. Ciò potrebbe lasciar supporre azioni deliberate da parte della Russia volte a creare una minaccia alla vita e alla sicurezza dei prigionieri".

Il video dell'incidente

Le immagini pubblicate sui social dopo l'incidente mostrano gli ultimi istanti dell'aereo. Nonostante i video non siano molto nitidi, è possibile distinguere il velivolo che inizia perdere quota e termina la sua discesa incontrollata esplodendo al suolo. Secondo le prime analisi, però, la sagoma dell'aereo in caduta non sembra danneggiata da missili. L'area dello schianto è stata rapidamente isolata ed è stata ispezionata da esperti russi. I video diffusi mostrano rottami e si intravede solo un corpo: nessuna traccia delle decine di prigionieri che sarebbero stati a bordo. Secondo Andrey Kartapolov, presidente della Commissione Difesa della Duma, l'aereo sarebbe stato colpito da missili Patriot statunitensi o ai sistemi IRIS-T tedeschi, senza però fornire prove a riguardo. Non risultano Patriot presenti nelle zone di confine con la Russia, mentre il raggio d'azione degli IRIS-T non rende plausibile l'ipotesi di un lancio dal territorio controllato da Kiev.

I punti da chiarire

Un incidente con ancora tanti punti oscuri. A partire dal numero di persone che si trovavano a bordo dell'Ilyushin Il-76. Mosca sostiene ci fossero 65 prigionieri ucraini accompagnati da alcuni soldati russi incaricati di gestire l'operazione. Un rapporto che però non rispetta la prassi che solitamente viene adottata durante gli scambi: secondo fonti ucraina, fino a questo momento la Russia ha sempre utilizzato un soldato ogni 2-3 prigionieri. I media russi hanno anche diffuso una lista di nomi che dovrebbero corrispondere ai prigionieri morti. Un elenco messo in discussione dai media ucraini, che hanno evidenziato delle anomalie: alcuni nomi sarebbero relativi a militari che sono stati riconsegnati all'Ucraina in uno scambio completato il 3 gennaio. Infine, appare azzardata la scelta di utilizzare un aereo per effettuare uno scambio di prigionieri: negli ultimi mesi i trasferimenti sono avvenuti sempre tramite treno o pullman. Questo però non esclude che l'aereo abbattuto facesse parte di un'operazione concordata, anche se risulta difficile pensare all'impiego di un aereo così grande, tra l'altro privo di difese, in un'area così sensibile e interessata da combattimenti. Intanto, il servizio di sicurezza ucraino Sbu ha aperto un'indagine sull'incidente, mentre da Kiev è arrivata la richiesta alle Nazioni Unite e al Comitato internazionale della Croce Rossa di ispezionare il luogo in cui è precipitato il volo militare, come confermato in una nota dal difensore civico per i diritti dell'Ucraina Dmytro Lubinets: "Chiederò che i rappresentanti di queste organizzazioni si uniscano all'ispezione della scena".

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