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Venerdì, 26 Aprile 2024
Sempre più Bregret / Regno Unito

Solo un terzo di chi votò Brexit ora pensa che lasciare l'Ue sia stato un bene

Un sondaggio di YouGov afferma che oltre la metà dei britannici afferma che il divorzio sia stato un errore e ben il 41% di chi lo sostenne nel 2016 ora ritiene che sia stato peggio di quanto immaginato

I cittadini del Regno Unito si stanno pentendo sempre più del divorzio dall'Unione europea, che nella propaganda dei Leavers avrebbe dovuto aprire le porte a un futuro idilliaco per il Paese. Ma la realtà non sembra essere stata quella promessa e adesso un sondaggio di YouGov sostene addirittura che solo un terzo di tutti coloro che nel 2016 votarono a favore della Brexit credono che sia stata davvero un bene, mentre ben due terzi di loro si sono pentiti di averla sostenuta.

In generale il 51% dei cittadini afferma che lasciare il blocco sia stato un errore. Secondo il sondaggio, fatto nel secondo anniversario dell'accordo con l'Ue che stabilito le regole della nuova partnership, il 41% degli elettori del "Leave" ha dichiarato che la Brexit è stata peggiore per la Gran Bretagna di quanto immaginassero ai tempi del referendum. Quasi un quarto (23%) ha dichiarato che l'addio all'Unione europea ha avuto un effetto negativo sulla posizione che il Paese ha nel mondo, il 34% ha detto che è stata negativa per l'economia e il 41% ha detto che ha avuto un impatto negativo sull'immigrazione.

Nella nazione è stato coniato da tempo il termine Bregret, un gioco di Parole tra Brexit e Regret, pentimento, un sentimento che sembra ormai sempre più diffuso. E così il sondaggio ha rilevato che un numero maggiore di elettori del "Leave" è ora favorevole a un rapporto più stretto con l'Europa, compresa la possibilità di rientrare nel mercato unico e quindi vorrebbe abbandonare la linea dura che era stata impostata da Boris Johnson.

Ma quello che è fatto è fatto per i britannici e quindi anche se solo il 20% degli elettori ritiene che la Brexit sia stata positiva per la nazione, solo il 47% voterebbe per annullarla. E il governo di Rishi Sunak sembra intenzionato ad abbandonare la linea dura a tutti i costi e sembra intenzionato a cercare un compromesso su diverse questioni che prima erano considerate linee rosse da non toccare. La durezza dell'accordo è stata ritenuta dalle imprese un danno per l'economia, visto che l'Europa rappresenta il principale mercato di esportazione per le aziende britanniche.

Non a caso il 77 per cento delle imprese del Regno Unito ritiene che l'accordo commerciale abbia favorito un'espansione delle attività negli ultimi due anni. Lo ha rivelato un recente sondaggio della Camera di Commercio britannica (Bcc) secondo cui il 56 per cento degli intervistati che commerciano con l'Ue hanno riscontrato problemi nel rispettare le nuove regole per l'esportazione di beni, mentre il 45 per cento ha segnalato problemi nel commercio di servizi. "Alle aziende sembra di sbattere la testa contro un muro perché non è stato fatto nulla per aiutarle. Più a lungo i problemi attuali rimangono incontrollati e maggiore sarà il numero di commercianti dell'Ue che si rivolgeranno altrove. E ancora maggiori saranno i danni", ha dichiarato la direttrice generale della Bcc, Shevaun Haviland.

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