Cosa accadrà agli italiani che vivono in Gran Bretagna in caso di "Brexit"
Il Sole 24 Ore stila, in quattro punti, quali sarebbero le conseguenze per gli italiani che vivono a Londra in caso di uscita del Regno Unito dall'Unione Europea
Il 23 giugno i cittadini del Regno Unito saranno chiamati a votare al referendum per decidere se il loro Paese dovrà rimanere membro della Ue oppure uscire dall'Unione. In caso di uscita - cioè di Brexit - cosa cambierebbe nella vita di tutti i giorni dei cittadini e delle imprese italiane? Ecco quattro casi pratici stilati dal Sole 24 Ore
Un italiano che studia in un'università inglese
Oggi paga le stesse tasse di iscrizione universitaria degli studenti inglesi, ha diritto a un prestito per studenti del Regno Unito e ha accesso all'assistenza sanitaria gratuita. Ma, se il Regno Unito uscisse dall'Ue, un italiano dovrebbe pagare le tasse universitarie per gli studenti internazionali, che possono arrivare fino a 36.600 sterline all'anno, e perderebbe il diritto ai prestiti all'assistenza sanitaria gratuita.
Un Italiano che vive e lavora a Londra
Il suo diritto a possedere un appartamento verrebbe pregiudicato. Il riconoscimento del suo titolo professionale non sarebbe automatico. Per andare a lavorare in Gran Bretagna, invece, si dovrebbe fare domanda per un visto di lavoro.
Una società italiana con filiale a Londra
E' probabile che un'uscita dalla Ue non avrebbe alcun effetto. La Brexit potrebbe influire però sui contratti il cui oggetto dipende da una particolare legislazione comunitaria.
Una società italiana che esporta in Gran Bretagna
Una volta fuori dalla Ue, Londra dovrebbe negoziare con Bruxelles un accordo di libero scambio sul modello dell'intesa bilaterale con la Svizzera. Nella peggiore delle ipotesi l'Unione Euoropea potrebbe imporre tariffe punitive sui beni del Regno Unito e viceversa.
