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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Brexit, un New Deal per l'Irlanda: la proposta di Johnson all'Europa

Il piano prevede essenzialmente che l'Irlanda del Nord rimanga nel mercato unico per quanto riguarda i beni di consumo, pur uscendo dall'unione doganale

Il governo britannico di Boris Johnson ha proposto alla Commissione Europea un nuovo accordo che amministri l'uscita del Regno Unico dall'Unione Europea. Nel nuovo testo pubblicato dal governo britannico sparisce la clausola di backstop sul confine irlandese e Johnson promette infine un "New Deal" per l'Irlanda del Nord.

Il piano prevede essenzialmente che l'Irlanda del Nord rimanga nel mercato unico per quanto riguarda i beni di consumo, pur uscendo dall'unione doganale.

La proposta di accordo - come si legge - sottintende l'idea che i regolamenti sulle merci siano gli stessi in tutta l'isola d'Irlanda, il che significa che l'Irlanda del Nord continuerà a rispettare gli standard dell'Ue. Ci saranno dei controlli per i beni di consumo che entreranno in Irlanda del Nord dalla Gran Bretagna, ma non su quelli che giungeranno dall'Irlanda.

Tuttavia, l'Irlanda del Nord lascerà l'unione doganale come il resto del Regno Unito. Ciò significa che ci saranno dei controlli fra Irlanda e Irlanda del Nord per quanto riguarda i documenti doganali e il pagamento di dazi. Londra propone che la stragrande maggioranza di questi controlli venga fatta con tecnologie elettroniche, ma che una piccola parte avvenga fisicamente nelle sedi delle imprese o nella catena di distribuzione.

L'Assemblea di Stormont, il parlamento locale nordirlandese, dovrà approvare questa intesa e potrà votare ogni quattro anni sul suo mantenimento.

Brexit, Johnson 'concede' l'Irlanda del Nord all'Ue: proteste a Belfast e Dublino

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Il rischio è che la proposta di Johnson possa rinfocolare le tensioni a Belfast tra unionisti e indipendentisti. 

Il riconoscimento da parte del Regno Unito di nuovi controlli doganali per il commercio transfrontaliero renderebbe molto difficile l'accettazione del pacchetto da parte del governo irlandese. La ministra degli Affari europei del governo irlandese, Helen McEntee, ha definito "inaccettabile" il piano del premier britannico.

Va ricordato che senza ulteriori rinvii la Brexit è prevista per il 31 ottobre e il governo di Londra ha fatto sapere che non intende negoziare un ulteriore ritardo oltre la scadenza di Halloween.

Fonti del governo hanno affermato di ritenere di poter avviare un intenso periodo di negoziati di 10 giorni con l'UE quasi immediatamente, con l'obiettivo di giungere a un accordo finale in occasione di un vertice UE del 17 ottobre.

Brexit, il problema delle due Irlande e il confine fantasma

Proprio per evitare tensioni sul confine nordirlandese era stato ideato il backstop nell'ambito dell'accordo siglato a novembre 2018 tra il governo di Theresa May e la Commissione europea.

L''assicurazione' prevede che, in caso di mancato accordo nel periodo di transizione, l'Irlanda del Nord e il Regno Unito rimanessero non solo legate all'unione doganale europea, ma che l'Irlanda del Nord rimanga anche allineata a una serie di regolamenti Ue in materia commerciale, differenziandosi di fatto dal resto della Gran Bretagna. Questo per impedire, ad esempio, che merci importate nella Gran Bretagna post Brexit e non conformi ai regolamenti europei (soprattutto in tema di agroalimentare), non possano transitare in Irlanda del Nord (territorio britannico) e da lì, attraverso il confine 'aperto', entrare in Irlanda e quindi, in tutto il territorio dell'Unione.

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