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Lunedì, 29 Aprile 2024
Opinioni contrastanti / Australia

Migliaia di cavalli uccisi da cecchini in elicottero: "Lo facciamo per proteggere l'ambiente"

Il programma, congelato da circa 20 anni, mira a ridurre la popolazione di cavalli selvatici o "brumbies" che abitano il parco nazionale Kosciuszko, fino a quota 3.000 entro il 2027. Ora sono oltre 18.000 e l'intero ecosistema è a rischio. Non tutti ritengono però necessario agire con tale "crudeltà"

Uccidere cavalli selvaggi. A colpi d'arma da fuoco. Esplosi da cecchini in elicottero. Non è un b-movie d'azione, bensì quanto sta per succedere al parco nazionale Kosciuszko, in Australia. Il programma, congelato da circa 20 anni, mira a ridurre la popolazione di cavalli selvatici o "brumbies" che abitano la zona fino a quota 3.000 entro il 2027. Ora sono oltre 18.000, forse di più, quelli che vagano senza controllo nella delicatissima zona selvaggia. Circa il 20% del parco sarà chiuso al pubblico per i prossimi sei mesi. Il governo del New South Wales è tenuto per legge a ridurre il numero di cavalli selvatici, nel tentativo di proteggere meglio il fragile ecosistema.

Opinioni contrastanti

Inevitabile che il programma di uccidere migliaia di animali abbia suscitato opinioni contrastanti. Il presidente di Bushwalking NSW, David Bell, ha detto che l'abbattimento aereo è "qualcosa che preferiresti non fare". I cecchini assunti dalle autorità del Nuovo Galles del Sud spareranno anche a cervi, maiali e altri animali selvatici nell'ambito del controverso piano, annunciato nell'ottobre dello scorso anno e accolto dalle proteste dei gruppi animalisti che sostengono che il metodo sia crudele.

L'abbattimento di massa degli animali dall'aria, efficiente ed economico secondo chi lo ha promosso, servirà senz'altro a mitigare i danni che i "brumbies" causano agli habitat della fauna selvatica autoctona, comprese le specie a rischio come le rane corroboree e una rara orchidea alpina endemica. Ma a che prezzo?  L'ultima volta che il governo del Nuovo Galles del Sud ha utilizzato i cecchini per abbattere in massa i cavalli selvatici è stato nell'ottobre 2000, quando sono stati uccisi 606 cavalli, mentre altre giurisdizioni utilizzano questo metodo - con frequenza variabile - per uccidere cammelli, bufali o asini.

"Ci sono semplicemente troppi cavalli selvaggi nel parco nazionale di Kosciuszko. Le specie autoctone minacciate sono in pericolo di estinzione e l’intero ecosistema è in pericolo. Dobbiamo agire", ha spiegato il ministro dell'ambiente del Nuovo Galles del Sud, Penny Sharpe. "Non è una decisione facile da prendere, nessuno vorrebbe uccidere i cavalli selvaggi", ha ammesso Sharpe. 

Brumby: il "mitico" cavallo selvaggio australiano 

"Brumby" è un termine utilizzato in Australia per indicare i cavalli ferali che vivono in libertà. Ma da dove arrivano? Sono i discendenti dei cavalli fuggiti o smarriti, i primi risalgono ai tempi dei primi coloni europei. Attualmente, si trovano in molte località, tra cui alcuni parchi nazionali. A volte vengono catturati e addomesticati per essere utilizzati come cavalli da lavoro nelle fattorie o stazioni, o come cavalli da trekking, cavalli da esposizione.

La questione dei "brumbies" è oggetto di controversie, in quanto vengono considerati una minaccia per gli ecosistemi da parte degli ambientalisti e del governo, ma allo stesso tempo sono valorizzati da chi li ritiene parte integrante del patrimonio culturale australiano. Alcuni gruppi animalisti lavorano per prevenire il trattamento inumano o l'eliminazione di questi cavalli, cercando di trovar loro una nuova casa.

In Australia, non ci sono predatori dei cavalli selvaggi, sebbene i dinghi o cani selvatici possano occasionalmente catturare i puledri. In media, circa il 20% della popolazione di cavalli selvaggi muore ogni anno, principalmente a causa di siccità, piante velenose e parassiti. Solo pochi cavalli selvaggi raggiungono i 20 anni di età. Alcuni australiani sono contrari alla scelta così estrema di abbatterli, considerando i cavalli belli e pacifici.

Si sono quindi diffusi vari gruppi di pressione, che sostengono altre soluzioni, come la cattura e la sterilizzazione Lewis Benedetti, addestratore equino, propone ad esempio di "tenere sotto controllo la popolazione addomesticando i cavalli, ci sono molte persone che vogliono accoglierli". Gli esperti non reputano però queste alternative efficaci, per un motivo molto semplice: tali cavalli si moltiplicano del 20 per cento ogni anno.

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