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Martedì, 30 Aprile 2024
La stretta / Russia

Perché la Cecenia ha vietato la musica "troppo lenta e troppo veloce"

Il controverso quanto bizzarro vincolo ha lo scopo di garantire che le canzoni siano "in linea con la mentalità cecena"

Stop alle canzoni considerate troppo lente o troppo veloci. D'ora in poi, in Cecenia - Repubblica che fa parte della Federazione Russa - il ritmo di tutti i brani prodotti nel Paese dovrà essere compreso tra gli 80 e i 116 bpm (battiti per minuto), e tutte le canzoni al di sopra o al di sotto di questa soglia saranno vietate. 

Il controverso quanto bizzarro vincolo ha lo scopo di garantire che le creazioni e le opere musicali siano "in linea con la mentalità e il ritmo musicale ceceni. Infine è volontà che alla gente e al futuro dei nostri figli rimanga il patrimonio culturale del popolo ceceno", ha spiegato il ministro della Cultura Musa Dadayev durante un intervento con alcune associazioni di musicisti locali. La notizia è stata riportata dall'agenzia di stampa russa Tass e da quella, legata al governo ceceno, Grozny Inform, ma non è chiaro come il divieto verrà concretamente attuato.

La musica prodotta all'estero potrebbe essere riscritta

"Il provvedimento finale, concordato con il capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov, prevede che d’ora in poi tutte le opere dovranno corrispondere ad un ritmo compreso tra 80 e 116 battiti al minuto", ha spiegato il ministro della Cultura. A partire dal 1° giugno, quindi, gli artisti locali dovranno "riscrivere" la propria produzione musicale per adattare il ritmo di pezzi alla nuova norma. A chi non si adeguerà sarà proibito esibirsi in pubblico, ma la messa in pratica del divieto appare più complessa se applicata anche alla musica prodotta all'estero. 

A risentirne maggiormente sarà la musica techno, ma anche il pop, dal momento che gran parte dei brani contemporanei superano i 116 battiti al minuto. Non è chiaro se ai pezzi esteri distribuiti in Cecenia verrà imposta una riscrittura o se, addirittura, la loro riproduzione verrà semplicemente vietata. Considerando il ruolo dominante delle piattaforme digitali nella fruizione della musica - YouTube è accessibile anche in Russia - appare evidente come un controllo centralizzato di ogni singola canzone riprodotta attraverso internet appaia decisamente complesso.

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