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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Repubblica Centrafricana, i ribelli Seleka sono entrati nella capitale

I ribelli, la cui avanzata è iniziata a dicembre 2012, hanno preso il controllo della capitale Bangui dove si registrano sanguinosi scontri armati

Caos nella Repubblica Centrafricana a causa dell'avanzata dei ribelli Seleka.

I ribelli da tre mesi cercano di rovesciare il presidente Francois Bozize. I ribelli, la cui avanzata è iniziata a dicembre 2012, hanno preso il controllo della capitale Bangui dove si registrano sanguinosi scontri armati.  François Bozizé era al potere esattamente da 10 anni nella scia del colpo di Stato realizzato nel marzo 2003 contro l’ex uomo forte Ange-Felix Patassé e poi di elezioni fortemente contestate.

Tra le testimonianze anche quelli dei volontari dell'ospedale di Emergency, che nel Paese cura circa 90 bambini al giorno e il cui personale sta già predisponendo misure d’urgenza come la raccolta di vaste scorte di viveri. Il presidente Bozize ha lasciato la capitale Bangui, come ha confermato anche il ministro francese degli Affari Esteri, Laurent Fabius, senza indicare la destinazione del capo dello Stato. "Nel confermare la partenza di Bozize, chiedo a tutte le parti coinvolte di dare prova di grande moderazione", ha aggiunto il capo della diplomazia di Parigi.

In varie zone della Repubblica Centrafricana si segnalano colonne di civili in fuga. In migliaia si avvicinano al fiume Ubangi, sperando d’imbarcarsi alla volta dell’altra sponda, che si trova già nel territorio della Repubblica democratica del Congo.

I resoconti più drammatici sono quelli dei religiosi rimasti nel Paese: sarebbero loro il primo bersaglio delle razzie e violenze da parte dei miliziani, che secondo fonti concordanti provengono in gran parte da Sudan e Ciad, con lo scopo dichiarato d’instaurare un regime islamico.

Il presidente dell'Unione africana (Ua) Nkosazana Dlamini-Zuma ha condannato senza mezzi termini il colpo di mano dei ribelli del Seleka nella Repubblica Centrafricana e ha chiesto agli Stati membri di prendere una posizione unanime e decisiva. "Nell'eventualità di un cambio di potere anti costituzionale, l'Unione africana prevede la sospensione delle attività dell'Ua nel Paese, il completo isolamento dei responsabili e l'adozione di sanzioni contro di loro" si legge in una nota della presidenza Ua.

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