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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Pubblicò lista evasori fiscali: inizia processo contro 'l'Assange greco'

Costas Vaxevanis, editore e giornalista greco della rivista Hot Doc, alla sbarra: è 'colpevole' di aver reso pubblici 2.059 nomi che hanno fatto sparire i propri soldi nei conti segreti delle banche svizzere, truffando così l'erario di Atene.

E' arrivato in tribunale ad Atene l'editore e giornalista greco Costas Vaxevanis - già ribattezzato "l'Assange greco" - "colpevole" per le autorità di aver pubblicato sul suo periodico Hot Doc i nomi di 2.059 greci che, da anni, sarebbero intestatari nella banca svizzera HSBC conti segreti per un valore stimato tra 1,5 e 2 miliardi di euro mai dichiarati al fisco ellenico.

L'ACCUSA. L'elenco pubblicato riguarda le persone che hanno depositato soldi in Svizzera, evadendo così il fisco greco.Il governo greco ha infatti "richiesto" alcuni giorni fa alla Francia di ri-inviare il documento - ottenuto nell'ambito dell'inchiesta sulle rivelazioni di un ex dipendente della banca svizzera Hsbc - e attende una "risposta" da Parigi.

GRECIA CONTRO SAMARAS. La polizia aveva ottenuto i dati incriminati già il 2 ottobre scorso, ma il Ministero delle Finanze aveva ritenuto che i dati erano stati in ultima analisi ottenuti illegalmente dalla fonte originale e dunque il loro utilizzo sarebbe stato analogo allo spionaggio industriale: solo la crescente irritazione dell'opinione pubblica ha convinto il titolare del dicasteero, Yannis Sturnaras, a cambiare idea.

Tuttavia Sturnaras - che a suo dire aveva appreso dell'esistenza del file dai giornali - aveva dovuto lanciare una ricerca che ha visto coinvolti anche i servizi segreti per rimettere le mani sul file incriminato, dopo che anche la Corte Suprema aveva confermato che i dati provenivano "da un rappresentante ufficiale di uno Stato per via diplomatica" e dunque potevano essere usati senza problemi.

STAMPA ALL'ATTACCO. La stampa ellenica non ha risparmiato il veleno sulla classe dirigente, affermando che tutti nel governo attuale e in quelli precedenti conoscevano benissimo le identità degli evasori: il Ministero delle Finanze non ha fornito alcuna stima della somma di denaro in questione ma nello scorso mese di luglio aveva indicato come negli ultimi due anni oltre 16 milioni di euro fossero stati portati legalmente fuori dal Paese, meno del 10% in Svizzera.

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