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Lunedì, 29 Aprile 2024
TURCHIA

Fotografo italiano Daniele Stefanini ferito e arrestato in Turchia

Daniele Stefanini, 28enne livornese, è stato colpito alla testa negli scontri di ieri a Istanbul. Trovato da un avvocato dei diritti umani in stato confusionale, è stato trasportato in ospedale e poi in questura in stato di fermo

ISTANBUL - Daniele Stefanini, un fotografo italiano, è stato ferito alla testa e arrestato ieri a Istanbul durante gli scontri tra manifestanti e polizia nel quartiere di Bayrampasha.

Al momento Stefanini, 28enne livornese, è in stato di fermo e si trova in questura, ma le autorità italiane si sono mostrate ottimiste sul suo prossimo rilascio. "Siamo stati molto fortunati - spiega a Tmnews l'ambasciatore d'Italia ad Ankara, Gianpaolo Scarante -. Daniele Stefanini è stato trovato in stato confusionale nel corso delle manifestazioni da un avvocato dei diritti umani, che lo ha soccorso e ha guardato i documenti. Questo ci ha permesso di entrare subito in azione. Al momento del suo ritrovamento aveva una botta alla testa. La borsa con la sua attrezzatura è sparita. È apparso molto intimorito al personale del Consolato generale d'Italia che si è occupato del suo caso subito".

Daniele Stefanini è stato ricoverato nell'ospedale di Haseki ad Aksaray. I medici lo hanno tenuto sotto osservazione: al momento delle dimissioni, però, è stato fermato dalla polizia. "In questo momento - continua l'ambasciatore Scarante - si trova in questura per accertamenti. Stiamo seguendo il caso con attenzione e contiamo di tirarlo fuori presto".

Dall'inizio delle proteste in Turchia tre manifestanti sono stati uccisi e 7500 feriti, almeno 50 dei quali sono gravi, mentre 11 hanno perso la vista. Un poliziotto è morto cadendo da un ponte in costruzione mentre inseguiva i manifestanti. Dal mondo sono arrivate numerose condanne della brutalità della polizia turca contro manifestanti pacifici. Secondo fonti dell'associazione avvocati negli scontri di ieri la polizia ha arrestato 600 persone a Istanbul e Ankara. Diversi giornalisti sono stati picchiati e arrestati.

Oggi, intanto, le due principali confederazioni sindacali turche, Kesk e Disk, hanno indetto una giornata di sciopero nazionale per protestare contro la repressione di polizia delle manifestazioni anti-governative. "La nostra richiesta è che la violenza della polizia cessi immediatamente", ha detto alla France presse il portavoce di Kesk, Baki Cinar. I sindacati rappresentano centinaia di migliaia di lavoratori e molto probabilmente lo sciopero avrà riprecussioni su scuole, ospedali e uffici pubblici in tutto il Paese. Ieri, davanti ai suoi sostenitori riuniti a Istanbul, il premier Recep Tayyip Erdogan ha difeso con forza la sua decisione di sgomberare Gezi Park e Piazza Taksim, affermando che era suo dovere ordinare lo sgombero e sottolineando che la protesta non è stato "niente di più che il tentativo di una minoranza di dominare la maggioranza".

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