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Lunedì, 29 Aprile 2024
Scambi di accuse / Ucraina

L'attentato a Darya Dugina, i servizi russi: "E' stata una donna ucraina"

La figlia dell'ideologo di Putin viaggiava su una jeep, che è stata fatta saltare in aria. Con lei avrebbe dovuto esserci il padre, ritenuto il vero bersaglio. Le indagini, la rivendicazione, le accuse all'Occidente.

Sarebbe stato identificato l'autore dell'attentato in cui sabato sera è stata uccisa Darya Dugina, figlia 30enne di Aleksandr Dugin, l'ideologo ritenuto vicino al presidente russo Vladimir Putin. Secondo quanto hanno stabilito i servizi russi la responsabile sarebbe una donna: l'ucraina Natalya Vovk, di 43 anni, che sarebbe in seguito riuscita a fuggire in Estonia. Lo rende noto l'agenzia russa Tass. "A seguito di misure di ricerca urgenti, il Servizio di sicurezza federale ha risolto l'omicidio della giornalista Darya Dugina", ha annunciato l'Fsb. Vovk sarebbe arrivata in Russia il 23 luglio scorso insieme alla figlia dodicenne Sofia Shaban. Le due hanno partecipato al festival "Tradizione" a cui erano presenti Aleksandr Dugin e la figlia. A Mosca avevano affittato un appartamento nel condominio in cui risiedeva Duginae usato una Toyota Land cruiser per seguire la giornalista. 

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L'ucraina Natalya Vovk, la presunta attentatrice di Darya Dugina

La svolta nelle indagini è stata annunciata appena 48 ore dopo l'attentato. Stamani era emerso che "la bomba sull'auto di Dugina è stata innescata a distanza. Presumibilmente, i movimenti dell'auto sono stati monitorati". 

 Il Servizio di sicurezza federale russo (Fsb) ha diffuso un video della cittadina ucraina Natalya Vovk. Il filmato mostra la donna e sua figlia adolescente che entrano in Russia, poi all'interno dell'edificio in cui viveva Dugina, e infine che lasciano il Paese.

Secondo i servizi russi, la donna durante la sua permanenza a Mosca ha scambiato le targhe della sua automobile con targhe del Kazakistan. Domenica, dopo l'attentato, Vovk è fuggita in Estonia con targa ucraina. Ne video sono state mostrate le foto delle due targhe. Secondo l'Fsb, Vovk potrebbe aver usato sua figlia adolescente come copertura, per spostarsi piu' facilmente in Russia. Entrando a Mosca, la donna aveva i capelli biondi mentre all'uscita dalla capitale russa li aveva scuri. Alle 12.02 del 21 agosto, riferisce la Tass, l'auto della donna è stata perquisita a fondo e le immagini sono state riprese dalle telecamere a circuito chiuso.

Secondo i media russi legati al Cremlino, la donna sarebbe una componente del battaglione Azov, unità militare ucraina considerato di orientamento neonazista. Collegamenti smentiti dallo stesso Battaglione, considerato in Russia un gruppo terrorista e che in Ucraina è incorporato nell'esercito nazionale.

Dura la condanna del presidente russo Vladimir Putin che, in un messaggio di condoglianze pubblicato dal Cremlino e rivolto alle persone vicine alla giovane donna, ha denunciato l'attentato come "crimine vile, crudele", quello che "ha messo fine prematuramente alla vita di Darya Dugina, una persona brillante e talentuosa dotata di un cuore autenticamente russo".

Darya Dugina morta al posto del padre 

L'esplosione è avvenuta nell'area di Bolshiye Vyazemy, nella periferia di Mosca. La jeep è letteralmente saltata in aria e Darya è morta sul colpo. La ragazza era di ritorno da un evento pubblico. Avrebbe dovuto essere col padre sulla stessa auto, ma Dugin avrebbe all'ultimo istante preso un altro veicolo. Tra Mosca e Kiev si è innescato un reciproco scambio di accuse e fonti investigative spiegano che "tutte le piste" sui possibili mandanti ed esecutori dell'attentato vengono seguire. L'unica cosa su cui tutti concordano è che il vero obiettivo dell'attentato non sarebbe stata Darya, ma il padre.

Il filosofo russo Alexander e padre di Darya ha definito l'omicidio "un attacco terroristico compiuto dal regime nazista ucraino". Nel suo primo intervento su Telegram dopo l'attentato, Dugin ha affermato che "i nemici della Russia l'hanno uccisa vilmente e che Darya non ha mai invocato la violenza e la guerra".

La rivendicazione

Secondo Ilya Ponomarev, ex membro della Duma russa, l'attentato è stato rivendicato da un gruppo finora sconosciuto che si definisce Esercito nazionale repubblicano. Parlando da Kiev, dove risiede, Ponomarev ha affermato che l'esplosione è stata opera di questo gruppo clandestino che lavora all'interno della Russia e si dedica al rovesciamento del regime di Putin.

Chi è il gruppo di partigiani russi che vuole distruggere Putin

Ponomarev ha affermato che il gruppo è pronto a condurre ulteriori attacchi simili contro obiettivi di alto profilo collegati al Cremlino, inclusi funzionari, oligarchi e membri delle agenzie di sicurezza russe. Ponomarev ha anche chiarito di essere stato autorizzato a rilasciare la rivendicazione: "Dichiariamo il presidente Putin un usurpatore del potere e un criminale di guerra che ha emendato la Costituzione, scatenato una guerra fratricida tra i popoli slavi e mandato i soldati russi a una morte certa e insensata".

(Video da Twitter)

"Darya uccisa per volere dell'Occidente"

"Chi ha ucciso il soldato Darya Dugina?", titola il sito di notizie Tsargrad che fa capo all'oligarca fondamentalista Kontantin Malofeev, diretto da Aleksandr Dugin sin dalla sua apertura, nel 2015, proprio quando, sulla scia dell'annessione della Crimea e sullo scontro aperto nel Donbass pochi mesi prima, l'ideologia del 'Russkiy Mir' promossa dal filosofo e dalla figlia acquisivano spazio nella narrativa ufficiale. La stessa Dugina, che aveva già collaborato in passato con l'emittente tv Tsargrad, sarebbe tornata a condurre la trasmissione "Prima i russi". L'omicidio della patriota russa, definita anche una vera guerriera, da sempre in prima linea nel confronto con l'Occidente, "ha scioccato milioni di persone non solo in Russia ma in tutto il mondo", si precisa. "Il fatto che quanto accaduto sia un attacco terroristico, un colpo al mondo russo, inferto vilmente, in sordina, non solleva dubbi tra gli esperti. Rimane una domanda importante: chi sono il mandante e l'esecutore?", si sottolinea. "Saranno le indagini a doverlo scoprire. Ma possiamo già presumere che ciò sia stato fatto per volere dell'Occidente".

Chi era Dugina

Darya Dugina, commentatrice televisiva, è stata opinionista politica per il Movimento eurasiatico internazionale, guidato da suo padre. Nata nel 1992, ha studiato filosofia all'università statale di Mosca. All'inizio di quest'anno, le autorità statunitensi e britanniche l'avevano accusata di aver contribuito alla disinformazione sulla guerra in Ucraina. Il 4 giugno scorso era stata inclusa nella lista delle persone sanzionate dal governo del Regno Unito per aver espresso appoggio o promosso politiche favorevoli all'aggressione russa dell'Ucraina. Figurava al numero 244 dell'elenco delle 1.331 persone fisiche sanzionate, quale "autore di alto profilo della disinformazione circa l'Ucraina e riguardo all'invasione russa dell'Ucraina su varie piattaforme online", nonché responsabile per il supporto e la promozione di politiche o iniziative di destabilizzazione dell'Ucraina "per comprometterne o minacciarne l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza".

Il padre Alexander Dugin, consigliere di diversi politici, è un filosofo russo noto per le sue opinioni anti occidentali, di estrema destra e "neo-eurasiatiche". Negli ultimi anni è stato definito dai media occidentali come uno degli ispiratori della politica estera di Vladimir Putin, mentre la stampa russa lo considera una "figura marginale" per le sue opinioni "ritenute troppo radicali anche dai nazionalisti". Dugin è accreditato come "guida spirituale" dell'invasione russa dell'Ucraina, ed è spesso definito "il cervello di Putin".

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