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Venerdì, 26 Aprile 2024
EGITTO / Egitto

Egitto in fiamme: 13 nuovi morti nelle manifestazioni pro-Morsi

Gli incidenti più sanguinosi hanno avuto luogo ieri mattina davanti all'Università del Cairo

L'Egitto ha vissuto ieri una nuova ondata di violenze tra sostenitori e avversari del presidente destituito Mohamed Morsi, che ha fatto almeno 13 morti in 24 ore. Intanto l'impasse politica sembra totale, con i Fratelli Musulmani che contano sulla mobilitazione della popolazione per far deragliare i tentativi di ripristinare l'ordine da parte delle nuove autorità del Cairo.

"L'Egitto non sarà una seconda Siria e chiunque crede a questa soluzione è un traditore", ha avvertito un portavoce del presidente ad interim, Ahmed al Maslamani.

Gli incidenti più sanguinosi hanno avuto luogo ieri mattina davanti all'Università del Cairo: secondo l'ultimo bilancio, nove persone hanno perso la vita in questi scontri.

CRISI DIPLOMATICA EGITTO-TURCHIA SULLA DESTITUZIONE DI MORSI

L'APPELLO DEL CAPO DELL'ESERCITO - Il capo dell'esercito egiziano, generale Abdel Fattah al-Sissi, ha lanciato un appello alla popolazione a manifestare per legittimare un intervento contro "la violenza e il terrorismo".
"Lancio un appello a tutti gli egiziani onesti a scendere in piazza per venerdì per darmi mandato di porre fine alla violenza e al terrorismo", ha dichiarato il generale Sissi nel corso di una cerimonia militare.

Un alto responsabile dei Fratelli musulmani egiziani ha respinto le "minacce" proferite dal capo dell'esercito: "Le vostre minacce non impediranno a milioni di persone di continuare a manifestare" per il ritorno del presidente Mohamed Morsi, rovesciato dall'esercito a inizio luglio dopo delle imponenti dimostrazioni, ha dichiarato su Facebook Essam el Erian, uno dei dirigenti della confraternita islamica.
I Fratelli Musulmani hanno quindi indetto per venerdì prossimo nuove manifestazioni di protesta "contro il golpe". Stando a quanto si legge nel comunicato le manifestazioni partiranno da una trentina di moschee del Cairo e in altre province del Paese sotto lo slogan 'la gente vuole metter fine al golpe'. Nel comunicato si afferma inoltre che "la dichiarazione di al-Sissi sono un appello alla guerra civile".

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