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Venerdì, 26 Aprile 2024
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La Germania svolta a destra, schiaffo alla Merkel

Le elezioni in tre Laender tedeschi hanno rappresentato un sonoro schiaffo alla politica sui migranti della cancelliera Angela Merkel. Ascesa folgorante dell'Afd, Alternative fuer Deutschland, il partito della destra populista

La Germania vira a destra. Netta la lettura che il settimanale Der Spiegel offre sui risultati del voto di ieri in tre Laender tedeschi, che hanno rappresentato un sonoro schiaffo alla politica sui migranti della cancelliera Angela Merkel, con un'affluenza alle urne relativamente alta, in media poco sotto al 70% dei votanti.

Il dato incontrovertibile è l'ascesa folgorante dell'Afd, Alternative fuer Deutschland, il partito della destra populista, l'unico dichiaratamente contrario alla politica di accoglienza di Berlino: Afd ha raccolto da un minimo del 12,6% nella Renania Palatinato, passando per il 15,1% del Baden-Wuerttemberg, per finire con il clamoroso 24,2% nella Sassonia-Palatinato, dove il partito esordiente di Frauke Petry ha addirittura scavalcato la Linke.

Il partito di Angela Merkel, la Cdu, ha perso ovunque consensi: nel Baden Wuerttemberg, i cristianodemocratici scendono di 12 punti percentuali e si fanno scavalcare dai Verdi, come annunciavano i sondaggi, che ora sono il primo partito con il 30,3% dei voti. La Cdu perde oltre 3 punti anche nella Renania, dove resta il secondo partito dietro all'Spd. Resta il primo partito ma perde molti voti, quasi 3 putni percentuali, nella Sassonia-Anhalt, dove scende al 29,4%, tallonato dall'Afd. In questo Land ex dell'Est sono la Linke e la Spd a crollare, rispettivamente di 7 e 11 punti percentuali.

Lanciata da Merkel lo scorso anno, la generosa politica di accoglienza nei confronti dei richiedenti asilo (ne sono arrivati in Germania 1,1 milioni nel solo 2015) è stata al centro del dibattito elettorale e il risultato straordinariamente alto ottenuto dall'AfD in queste tre regioni dimostra che molta parte della popolazione tedesca non l'approva.

I due partiti di governo, Cdu e Spd, che ne hanno pagato le spese, non sembrano voler cambiare rotta. "Abbiamo una linea chiara sulla politica concernente i rifugiati e la manterremo", ha detto Sigmar Gabriel, vicecancelliere e leader dei socialdemocratici. Il segretario generale della Cdu, Peter Tauber, ha riconosciuto "tempi difficili" ma ha detto di "non aspettarsi" cambiamenti nella linea della cancelliera. Per la Csu, invece, alleato bavarese della Cdu, critica della politica di Merkel, questi risultati dimostrano che è necessaria una svolta.

Il tabloid Bild commenta che i due partiti che dominano la vita politica tedesca dal 45 "si leccano le ferite" dopo questo importante test elettorale "sulla politica in materia di rifugiati".

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