Fuga da Kabul: la foto simbolo della bimba che dorme nel cargo avvolta da una giacca militare Usa
Lo scatto ritrae una bambina avvolta in un giubbotto della U.S. Air Force che dorme su un velivolo americano decollato dalla capitale afghana
La foto pubblicata su Twitter da un generale statunitense è diventata una delle istantanee simbolo della crisi umanitaria in Afghanistan.
Bambina afghana avvolta in un giubbotto della U.S. Air Force
Una bambina afghana avvolta in un giubbotto della U.S. Air Force dorme sul pavimento di un cargo americano, decollato da Kabul il 16 agosto. E' stata postata su Twitter dal generale Charles Quinton Brown Jr., attuale Chief of Staff della United States Air Force. Un’immagine che si inserisce nel clima di disperazione che da giorni invade l’aeroporto della capitale afghana: ieri circolavano i video di alcune donne che consegnavano i loro bambini, oltre il filo spinato, nelle braccia di soldati stranieri con la speranza di metterli in salvo all'aeroporto di Kabul.
Il generale Brown nel rweet ringrazia "gli eccezionali aviatori che hanno lavorato instancabilmente e disinteressatamente negli ultimi giorni per evacuare afgani, americani e persone vulnerabili". "Voglio ringraziarvi personalmente per i vostri sacrifici e applaudire il vostro coraggio", scrive il militare.
To the outstanding Airmen who have worked tirelessly and selflessly over the last several days evacuating Afghans, Americans and the vulnerable, I want to personally thank you for your sacrifices and applaud your bravery. pic.twitter.com/zecstGfA1w
— General CQ Brown, Jr. (@GenCQBrownJr) August 19, 2021
Pochi giorni fa aveva fatto il giro del mondo la foto di un C-17 Globemaster III dell'aeronautica statunitense, un aereo cargo militare, che ha evacuato in sicurezza circa 640 afgani da Kabul domenica scorsa.
Nell’aeroporto regna il caos più completo. In un emozionante reportage Stuart Ramsay, corrispondente da Kabul di SkyNews, racconta dal vivo una situazione che si fa ogni momento sempre più disperata: "Giorno e notte, intere famiglie, spesso con figli piccoli, hanno rischiato la vita schivando gli spari dai cancelli del lato civile dell’aeroporto, passando tra file di aggressivi miliziani talebani, che li colpiscono a caso e li molestano". La testimonianza terribile di una donna: il marito si è un unito ai talebani e l'ha picchiata, lei vuole provare a fuggire insieme alla figlia di quattro anni. Dove? "Dovunque, qualsiasi paese". Ovunque, non in Afghanistan.
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