Israele avverte i palestinesi: "Scappate dalle vostre case"
Israele ha ripreso le operazioni dopo gli attacchi di Hamas. "Lasciate le vostre case", è il messaggio inviato ai palestinesi. Sale il bilancio dei morti a Gaza: sono oltre duecento, 1600 i feriti
GAZA - Non ha retto la tregua - non accettata da Hamas - e non hanno retto le pressioni per un cessate il fuoco da parte degli Stati Uniti.
La macchina della guerra in Medioriente si rimette in moto. Israele ha chiesto a centomila palestinesi che vivono nella città di Gaza di abbandonare le proprie case. Secondo i media israeliani, l'esercito ha usato messaggi telefonici registrati per avvertire gli abitanti di due quartieri della città dove, secondo fonti dell'esercito, verranno intensificati gli attacchi.
L'agenzia Onu per i profughi (Unrwa) ha annunciato la disponibilità di ventuno suoi centri per i palestinesi in fuga. Ieri, il premier israeliano Benjamin Netanyah ha annunciato che l'esercito estenderà la propria offensiva dopo la decisione di Hamas di respingere la proposta di cessate il fuoco avanzata dall'Egitto.
Nel corso della notte, l'aviazione ha bombardato le abitazioni di diversi responsabili di Hamas. Tra le case colpite c'è quella di Mahmoud al-Zahar, centrata da almeno due missili: in quel momento nell'edificio non c'era nessuno, sono state danneggiate anche alcune abitazioni e una moschea delle vicinanze. I raid israeliani hanno inoltre preso di mira le case di un Bassem Naim, dell'ex ministro Fathi Hammad e dell'ex deputato Ismail al-Ashqar. E così, al nono giorno dell'operazione "Barriera protettiva", il bilancio a Gaza è di oltre duecento vittime e 1.500 feriti.
PRIMA VITTIMA ISRAELIANA - Con il fallimento della diplomazia, dunque, si torna al conflitto armato. Secondo Israele, le operazioni nella Striscia sono riprese dopo sei ore di "attacchi unilaterali" di Hamas, che ha sparato 47 razzi. In serata si sono sentite ancora sirene a Tel Aviv: due missili però intercettati dal sistema Iron Dome, altri due invece sono esplosi nell’area di Beersheba. Gerusalemme, intanto, annuncia la prima vittima israeliana: si tratta di un volontario raggiunto da un colpo di mortaio a Erez, al confine tra Gaza e Israele.
