rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Le trattative / Israele

Hamas: vogliamo accordo con Israele, ma siamo disposti a combattere ancora a lungo

Il leader della milizia islamica ha detto di essere pronto a mostrare "flessibilità", ma un portavoce dell'organizzazione islamica avverte che con Tel Aviv "il divario è ancora ampio"

Hamas vuole un accordo con Israele per porre fine alla guerra a Gaza, ed è disposta a "mostrare flessibilità", ma è anche "pronta a continuare a combattere" a lungo se non si troverà un compromesso accettabile. Lo ha detto il capo della milizia islamica, Ismail Haniyeh, in un discorso televisivo in cui ha anche invitato i palestinesi di Gerusalemme e della Cisgiordania a marciare verso la moschea di Al-Aqsa per celebrare il primo giorno di Ramadan, il 10 marzo. Ieri Tel Aviv ha dichiarato che consentirà le preghiere del Ramadan alla Moschea Al-Aqsa di Gerusalemme, il terzo luogo più sacro dell'Islam, durante il prossimo mese sacro, ma fisserà dei limiti in base alle esigenze di sicurezza, ponendo le premesse per possibili scontri se si presenteranno folle di palestinesi.

Come riporta la Reuters, Haniyeh ha invitato poi il sedicente "Asse della Resistenza", gruppo alleato dell'Iran composto dagli Hezbollah libanesi, dagli Houthi dello Yemen e dalla Resistenza islamica in Iraq, e gli Stati arabi a rafforzare il loro sostegno ai palestinesi di Gaza. "È dovere delle nazioni arabe e islamiche prendere l'iniziativa per rompere la cospirazione della fame a Gaza", ha dichiarato Haniyeh, riferendosi a quella che secondo i palestinesi è essere una politica deliberata di Israele per negare loro il cibo.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato lunedì scorso di sperare che un cessate il fuoco a Gaza venga concordato entro lunedì prossimo, il quattro marzo, a seguito dei negoziati in Qatar volti anche alla liberazione degli ostaggi. Hamas sta valutando una proposta, concordata da Tel Aviv durante i colloqui con i mediatori a Parigi la scorsa settimana, per uno stop ai combattimenti di 40 giorni, che sarebbe la prima tregua prolungata della guerra che dura da cinque mesi. Le truppe israeliane si ritirerebbero dalle aree popolate ma la milizia islamica insiste sulla necessità di una fine permanente della guerra e sul ritiro israeliano.

Basem Naim, responsabile delle relazioni politiche e internazionali di Hamas, ha detto ad Al Jazeera che c'è ancora molta strada da fare per garantire un potenziale accordo di cessate il fuoco. "Il divario è ancora ampio. Dobbiamo discutere molti punti con i mediatori", ha dichiarato Naim, aggiungendo che la posizione ottimistica dell'amministrazione Biden non è "legata alla realtà sul campo" e avrebbe più a che fare con considerazioni di politica interna in un anno di elezioni. "Se gli americani vogliono essere davvero ottimisti, devono porre fine al loro gioco di due pesi e due misure", ha detto Naim. "Parlano di volere un cessate il fuoco e di evitare di allargare il conflitto nella regione, ma allo stesso tempo usano il loro veto nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu, forniscono miliardi di dollari a Israele e gli assicurano più munizioni".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Hamas: vogliamo accordo con Israele, ma siamo disposti a combattere ancora a lungo

Today è in caricamento