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Lunedì, 29 Aprile 2024
La repressione / Myanmar

Insegnante decapitato, la testa esposta a scuola

Sequestrato e ucciso, poi il cadavere vilipeso perché possa essere di esempio a chi si oppone al regime militare birmano

Orrore in Myanmar, dove la testa di un insegnante di matematica arrestato e ucciso dalla giunta militare al potere nel Paese è rimasta in esposizione in una scuola. È successo nella regione di Magway, nel Myanmar centrale, dove l'uomo, U Saw Tun Moe, 46 anni, è stato sequestrato domenica scorsa e ucciso in un villaggio a tre chilometri di distanza il giorno dopo, secondo quanto riferisce il portale di informazione Irrawaddy.

U Saw Tun Moe era da venti anni a capo di una scuola privata, e dallo scorso anno, quando la giunta militare riprese il potere in Myanmar, lavorava come volontario in una scuola finanziata dal National Unity Government di opposizione ai militari.

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La testa decapitata dell'insegnante è stata impalata in cima al cancello di ingresso della scuola - secondo quanto riferito da testimoni, e come mostrano immagini rintracciabili on line - mentre il resto del corpo è stato abbandonato ai piedi del cancello della scuola. La stessa scuola è chiusa dall'anno scorso ed è stata bruciata dai militari.

In Birmania la giunta militare è ritenuta responsabile della morte di circa 2.300 civili dal colpo di Stato del 1 febbraio 2021 e dell'arresto di decine di migliaia di persone.

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La brutalità del gesto è stata condannata dagli Stati Uniti, tramite il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, che su Twitter ha chiesto una "forte risposta" della comunità internazionale contro la "brutale violenza" del regime al potere nel Paese del sud-est asiatico.

L'incubo del Myanmar dopo il golpe: oppositori uccisi e donne nel mirino dei militari 

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