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Domenica, 28 Aprile 2024
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Israele-Hamas, si lavora per estendere la tregua. A Gaza ci sono ancora 161 ostaggi

L'ipotesi è di prolungare il cessate il fuoco fino a domenica 3 novembre. Tel Aviv avverte il Qatar: "Regoleremo i conti". Intanto Musk declina l'invito di Hamas: "Visitare Gaza? Ora sembra un po' pericoloso"

Mentre il cessate il fuoco entra nel suo sesto e potenzialmente ultimo giorno, Hamas si dichiara pronta a estendere la tregua per altri 4 giorni. Si lavora dunque ad un nuovo accordo. Già ieri fonti israeliane ieri avevano riferito che lo Stato ebraico è disposto estendere la tregua fino al 3 novembre. Tel Aviv però non sembra disposta ad andare oltre. 

Inizialmente la tregua doveva durare 4 giorni, fino a lunedì, ma è stata poi prolungata per altri due giorni, fino a mercoledì 29 novembre. Secondo i termini dell'accordo, il cessate il fuoco potrebbe essere ancora esteso fino ad un totale di 10 giorni, compresi i primi quattro, a condizione però che Hamas continui a rilasciare almeno altri 10 ostaggi ogni giorno, con Israele che dovrà scarcerare tre detenuti per ogni ostaggio rilasciato. Ieri l'organizzazione palestinese ha rilasciato altri 12 ostaggi - 10 israeliani e due cittadini thailandesi, secondo quanto riferito dalle Forze di Difesa israeliane e dall'ufficio del primo ministro israeliano. 

Il portavoce del governo israeliano Eylon Levy ha affermato che a Gaza sono ancora tenute in ostaggio 161 persone, tra cui 146 israeliani e 15 cittadini stranieri. "Ad oggi - ha detto - sono stati rilasciati 86 ostaggi". 

I ministri del G7: "Prolungare la tregua, ma Hamas liberi gli ostaggi"

In una dichiarazione congiunta, i ministri degli Esteri del G7 si sono detti favorevoli a prolungare la tregua a Gaza per facilitare il rilascio degli ostaggi e l'invio di aiuti, chiedendo ad Hamas che li liberi tutti "immediatamente e senza condizioni". Nel comunicato non si chiede però un permanente cessate il fuoco, ribadendo l'impegno del G7 per "il diritto di Israele a difendere il proprio popolo, in accordo con le leggi internazionali, e prevenire una replica degli attacchi del 7 ottobre.

Per quanto riguarda la situazione umanitaria a Gaza, si sottolinea che "ogni sforzo deve essere fatto per sostenere i civili, con cibo, acqua, carburante e forniture mediche, noi sosteniamo un'ulteriore estensione di questa pausa e delle future pause come necessarie per permettere di aumentare gli aiuti e facilitare il rilascio degli ostaggi".

Israele avvisa il Qatar: "Regoleremo i conti"

Sul fronte diplomatico va intanto registrata la dura presa di posizione di Tel Aviv nei confronti del Qatar. Joshua Zarka,  vice direttore generale per gli Affari strategici al ministero degli Esteri, ha detto che "il Qatar ha svolto un ruolo negativo ospitando (i dirigenti del gruppo, ndr) e legittimando le attività di Hamas, e in questo momento ne abbiamo bisogno. Ma quando questa cosa scomparirà dal mondo, regoleremo i conti con loro". 

Musk: "Andare a Gaza? Ora sembra un po' pericoloso"

Va infine registrata la risposta di Elon Musk, proprietario di Tesla e X, all'invito rivoltogli da Hamas di visitare la Striscia di Gaza. "Sembra un po' pericoloso in questo momento, ma credo che una Gaza prospera a lungo termine sia positiva per tutte le parti" ha scritto su X l'imprenditore. Era stato Osama Hamdan, un alto funzionario di Hamas, a chiedere a Musk di visitare Gaza "per vedere la portata del massacro commesso dall'occupante contro il nostro popolo".

La risposta di Elon Musk

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