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Domenica, 28 Aprile 2024
Il giallo / Romania

Kiev: "Droni russi esplosi in Romania, abbiamo le prove". Il giallo agita la Nato

L'Ucraina afferma di avere prove fotografiche di droni russi che si sono abbattuti ieri sul territorio romeno. Un'eventualità che interessa direttamente anche la Nato: la Romania è parte attiva dell'Alleanza Atlantica dal 2004

È un curioso scambio di rivelazioni e smentite quello che sta andando in scena da stamattina, lunedì 4 settembre, tra Kiev e Bucarest. Al centro la vicenda dei droni russi che, secondo le autorità ucraine, sarebbero caduti ed esplosi nella notte di ieri, domenica 3 settembre 2023, in territorio romeno. 

"Secondo le informazioni del Servizio statale della guardia di frontiera dell'Ucraina, durante un massiccio attacco della Russia nell'area del porto di Izmail, stanotte gli 'shahedi' russi sono caduti ed esplosi sul territorio della Romania. Questa è l’ennesima conferma che il terrorismo missilistico russo rappresenta un’enorme minaccia non solo per la sicurezza dell’Ucraina, ma anche per la sicurezza dei paesi vicini, compresi gli Stati membri della Nato". Lo scrive in mattinata su Facebook il portavoce del Ministero degli Affari Esteri ucraino, Oleg Nikolenko. 

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E il particolare non è di poco conto visto che, in caso di sconfinamento o addirittura attacco missilistico o con mezzi aerei come droni, sarebbe l'intera Alleanza Atlantica a essere coinvolta. La Romania è infatti un Paese membro della Nato dal 2004 e un eventuale attacco sul suo territorio (non sembra questo il caso) potrebbe fare scattare il fatidico articolo 5 del Patto Atlantico. Quello che obbliga tutti i membri a difendere la singola nazione che viene aggredita militarmente dall'esterno.

Ma Bucarest smentisce categoricamente la narrazione ucraina. In particolare le autorità romene negano che droni esplosivi russi siano caduti sul suo territorio e lo fanno con una nota ufficiale diffusa dopo le "rivelazioni ucraine".

Il ministero della Difesa di Bucarest, si legge nel comunicato ufficiale, "monitora la situazione in tempo reale e in nessun momento gli attacchi russi alle infrastrutture sul Danubio vicino al suo confine hanno generato una minaccia militare diretta al territorio nazionale o alle acque territoriali della Romania". Il ministro degli esteri romeno, Luminița Odobescu, in visita ufficiale a Berlino aggiunge che "c'è sicuramente un rischio per quel che sta capitando al confine e il pericolo di incidenti è reale. Ma non è questo il caso" 

Storia finita quindi? Niente affatto. Perché nel pomeriggio arriva la dichiarazione del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba che afferma che Kiev avrebbe prove fotografiche che dimostrano che droni russi hanno colpito il territorio rumeno durante la nottata di ieri. L'episodio sarebbe avvenuto durante un attacco aereo notturno contro infrastrutture portuali ucraine sul Danubio.

"Penso che in questo caso particolare le autorità rumene stiano studiando tutti gli aspetti di quanto accaduto. Inutile negare che lì sia caduto qualcosa. E affermiamo autorevolmente, con evidenza, che si è trattato di droni Shahed. Abbiamo delle prove fotografiche", ha detto Kuleba, citato dall'Ukrainska Pravda. Dichiarazioni che, c'è da giurarci, non scuotono solamente i palazzi di Bucarest, ma più di una cancelleria occidentale. E che indicano, ancora una volta, con quanta facilità la guerra potrebbe sfuggire di mano.

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