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Lunedì, 29 Aprile 2024
Ecatombe / Libia

Libia devastata dalla tempesta Daniel: "Si temono ventimila morti"

Le vittime dichiarate dalle agenzie umanitarie ufficiali sono diecimila, ma per il direttore del Centro medico Al-Bayda sono almeno il doppio: "Il mare scarica costantemente dozzine di corpi". La situazione

Il bilancio delle vittime sale ancora. A Derna, in Libia, potrebbero essere circa 20.000 i morti per la tempesta Daniel che si è abbattuta sabato notte. A fronte delle 10.000 vittime dichiarate dalle agenzie umanitarie ufficiali come la Mezzaluna Rossa libica, la nuova drammatica stima è del direttore del Centro medico Al-Bayda, Abdul Rahim Mazi, citato dal Guardian"Il mare scarica costantemente dozzine di corpi", ha detto Hichem Abu Chkiouat, ministro dell'Aviazione civile nell'amministrazione che governa la Libia orientale citato dal quotidiano britannico.

Almeno 30mila persone sono sfollate. Alcuni villaggi sono stati spazzati via, ci vorrà del tempo prima che il bilancio delle vittime venga confermato. La Libia devastata dalla tempesta Daniel, foto LaPresse AP3

Vittime, devastazione e per chi resta c'è l'incubo malattie: dal colera a quelle trasmesse dalle zanzare, fino alle carenze alimentari. "Ci sono danni anche maggiori possibili - spiega all'Adnkronos Salute l'igienista Carlo Signorelli - ma a causarli non è tanto l'inondazione in sé, quanto il contesto. Quindi, più che dell'alluvione, io mi preoccupo dei servizi sanitari, precari e in qualche zona inesistenti, che potrebbero non riuscire a contenere i rischi".

I media locali parlano di villaggi e città colpite dalla tempesta con danni diffusi alle infrastrutture. E c'è chi definisce "catastrofica" la situazione sanitaria nelle aree più devastate, con corpi che giacciono all'aperto, il fango che ha sbarrato strade e accessi a intere zone, strutture sanitarie fuori servizio. I rischi in situazioni come queste provocate da inondazioni devastanti? "Di tutto e di più - risponde Signorelli - Noi abbiamo avuto l'esempio dell'Emilia Romagna, dove c'erano parecchi timori, ma poi in realtà in un ambiente con servizio sanitario e soccorsi efficienti questi rischi si riescono a contenere. La preoccupazione, però, è che in Libia non vi siano strutture e personale in grado di gestire questa emergenza", avverte l'esperto.

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Le immagini della Libia prima e dopo la tempesta 

I satelliti Sentinel 2, del programma Copernicus di Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea, restituiscono le immagini della Libia prima e dopo le inondazioni causate dalla tempesta Daniel. Il colore del deserto, uniforme nell'immagine del 2 settembre, è costellato dal blu e dall'azzurro degli acquitrini nella foto del 12 settembre.

LaLibia dopo le inondzioni settembre 2023 - fonte Copernicus

I dati rilevati dai satelliti potranno aiutare a preparare mappe in alta definizione delle zone colpite, permettendo in questo modo sia un controllo accurato dei danni sia una risposta tempestiva. 

Come funziona la macchina degli aiuti

Il meccanismo di protezione civile dell'Ue è stato attivato. Gli Stati membri hanno offerto assistenza sostanziale sotto forma di articoli di riparo come tende, letti da campo e coperte, 80 generatori, generi alimentari, nonché tende da ospedale e cisterne d'acqua. L'Ue ha sbloccato un primo finanziamento umanitario di 500.000 euro per far fronte alle necessità più urgenti della popolazione. I finanziamenti saranno erogati attraverso i partner che operano sul campo per fornire forniture sanitarie, idriche e igieniche salvavita.  

Partirà il 14 settembre un nuovo volo italiano con altri aiuti per i territori libici colpiti dall'uragano Daniel. In totale, oltre ai due voli già inviati, saranno 36 le unità di personale italiano impiegate in Libia tra vigili del fuoco, comando operativo di vertice interforze e dipartimento della protezione civile, oltre al personale diplomatico del ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale.

aiuti croce rossa libia fonte X 13 settembre 2023

Il primo volo con personale e materiali utili a fronteggiare l'emergenza è partito da Pisa. A bordo del C-130 messo a disposizione dall'Aereonautica Militare è stato imbarcato un modulo MO.CRAB - modulo di contrasto al rischio aquatico di base dei vigili del Fuoco e personale del dipartimento, più un primo carico di materiali. Il secondo C-130 ha portato in Libia un modulo TAST - technical assistance and support teams dei vigili del fuoco, un gruppo dei vigili del fuoco formato per le emergenze all'estero e specializzato nel supporto logistico, e ulteriore personale e materiali.

"Vogliamo contribuire fattivamente al pronto ristabilimento di un Paese partner e amico", dice il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. (In basso il video pubblicato sulla pagina X dei vigili del fuoco)

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