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Martedì, 30 Aprile 2024
Caso marò

Marò, giornale indiano shock: "Condanna a morte"

Dopo la rassicurazione dell'India all'Italia di ieri, un giornale indiano titola sull'imminente ok all'utilizzo della legge sulla pirateria che prevede la pena capitale

Marò, un caso infinito. Soltanto ieri l'India aveva assicurato all'Italia che la vicenda dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone "non rientra nei casi in cui si può applicare la pena di morte". A dichiararlo era stato il ministro degli Esteri di New Delhi, Salman Khurshid, rivolgendosi al collega degli Interni, Sushil Kumar Shinde, come riferisce la tv Cnn-Ibn.

Oggi invece il quotidiano Hindustan Times scrive che i due marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori del Kerala potrebbero essere incriminati per reati punibili esclusivamente con la condanna a morte.

Il quotidiano spiega che per quanto il ministro degli esteri Salman Khurshid abbia assicurato al governo italiano che i due militari, La Torre e Girone, non sarebbero stati condannati a morte, la Nia (National Investigaton Agency) ha invocato per il loro caso un'incriminazione sotto la fattispecie della sezione 3, una norma che prevede la condanna a morte per qualsiasi persona abbia causato il decesso di un'altra.

L'incontro avuto ieri tra il ministro degli interni Sushil Kumar Shinde, quello della giustizia Kapil Sibal e Khurshid non avrebbe sciolto il caso ma secondo l'Hindustan Times in definitiva la Nia dovrebbe procedere in base alla linea già adottata.

Le indagini della Nia, aggiunge il giornale, sono giunte alla conclusione che i marò italiani in occasione dell'incidente non lanciarono un'allerta con gli altoparlanti né spararono colpi di avvertimento prima di colpire i due pescatori.

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