India, scandalo tangenti coinvolge il governatore che accusò i marò

Oommen Chandy, "chief minister"dello stato indiano del Kerala è nell'occhio del ciclone per una presunta tangente. Il nome di Chandy è noto in Italia per la spinosa questione dei Marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati in India di aver ucciso due pescatori a largo della costa del Kerala, nell'India su occidentale.

Come riferisce la stampa locale, il governatore è accusato di aver incassato una cospicua tangente da 19 milioni di rupie (pari a oltre due milioni e mezzo di euro) per favorire un'azienda produttrice di pannelli solari. Il suo nome è stato tirato in ballo da una dei princiapli accusati nel processo che si sta celebrando sulla vicenda, che risale a un periodo tra il 2012 e il 2013.

Come ricostruisce NDTV, Saritha Nair, indagata insieme a Biju Radhakrishnan, è accusata di aver preso mazzette dagli industriali dietro la promessa di far avere loro pannelli solari a un costo minore, usando le proprie connessioni politiche per chiudere importanti contratti.

Chandy è stato ascoltato per ben 11 ore dagli inquirenti e ha negato qualsiasi coinvolgimento nel caso. Il governatore si è inoltre rifiutato di sottoporsi al test della macchina della verità, come suggerito dal legale di Saritha Nair.

Attivisti del Fronte Democratico di Sinistra (LDF) del Kerala hanno protestato fuori dagli uffici governativi a Thiruvananthapuram, ma sono stati dispersi dalla polizia a colpi di manganello quando hanno cercato di sfondare il cordone di sicurezza. Il leader LDF ha chieste le dimissioni di Chandy. Tre membri dello staff personale del governatore sono stati sospesi dopo le indagini ma Chandy ha negato qualsiasi connessione con la vicenda. 

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