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Domenica, 28 Aprile 2024
L'ipotesi / Stati Uniti d'America

L'ombra di Trump spaventa la Nato: "Con lui gli Usa potrebbero davvero uscire"

Le parole dell'ex presidente, che ha affermato che non difenderebbe membri dell'Alleanza che non spendono abbastanza per la Difesa, ha scatenato un'ondata di polemiche (e preoccupazioni)

Non è ancora ufficialmente nemmeno il candidato repubblicano alle prossime presidenziali, ma Donald Trump sta già mettendo in allarme le cancellerie occidentali. Il miliardario statunitense ha sparso il caos affermando che, se tornerà a guidare gli Stati Uniti, non difenderà gli alleati della Nato che non spendono abbastanza per la difesa, sostenendo che incoraggerebbe addirittura la Russia ad attaccarli. Parole che hanno ricevuto critiche unanimi, anche dallo stesso Segretario generale dell'alleanza atlantica. "Qualsiasi suggerimento che gli alleati non si difenderanno a vicenda mina tutta la nostra sicurezza, compresa quella degli Stati Uniti, e mette a rischio i soldati americani ed europei", ha dichiarato ieri (lunedì 12 febbraio) Jens Stoltenberg in una nota.

Le parole dell'ex presidente sono "pericolose e francamente irresponsabili", ha affermato oggi la Rappresentante permanente degli Stati Uniti alla Nato, Julianne Smith, secondo cui "incoraggiare il Cremlino ad attaccare un qualsiasi Paese o territorio alleato mette i nostri soldati e i soldati dei Paesi alleati in grande pericolo". Giovedì a Bruxelles si terrà un meeting di tutti i ministri della Difesa della Nato, al quale però non sarà presente proprio lo statunitense Lloyd Austin, che parteciperà solo alla prima giornata in videoconferenza. Ma l'ombra di Trump sarà invece una presenza costante (e preoccupante) per molti partecipati, visto che la possibilità che l'ex presidente torni alla guida degli Usa, dopo le presidenziali del prossimo novembre, è piuttosto concreta.

Le critiche di Trump alla Nato

Nel suo mandato di presidente degli Stati Uniti, dal 2017 al 2021, Trump ha spesso criticato la Nato e i suoi membri, tra cui la Germania, accusandoli di non spendere abbastanza per la propria difesa e di affidarsi troppo a Washington per la loro protezione. Questo tipo di critiche sono state comuni a molte amministrazioni americane, ma ora lui le ha portate a un nuovo livello, seppur esprimendosi solo da aspirante candidato. Parlando in comizio elettorale sabato scorso (10 febbraio) a Conway, nella Carolina del Sud, ha raccontato quella che, a suo dire, è stata una conversazione con il "presidente di un grande Paese". "Beh, signore, se non paghiamo e veniamo attaccati dalla Russia, lei ci proteggerà?", il leader avrebbe chiesto a Trump, secondo il racconto dello stesso repubblicano. "Ho detto: 'Non avete pagato? Siete morosi?' Lui ha risposto: 'Sì, diciamo che è successo'. No, non ti proteggerei. Anzi, li incoraggerei (la Russia, ndr) a fare quello che diavolo vogliono. Dovete pagare", ha raccontato Trump di aver detto.

La spesa per la Difesa in rapporto al Pil dei Paesi Nato - Fonte Nato-2

Gli Usa fuori dalla Nato?

E dagli Stati Uniti si inizia a sollevare l'ipotesi che Trump possa addirittura portare il Paese fuori dall'alleanza in caso di vittoria. Il giornalista della Cnn Jim Sciutto, ha affermato nel suo ultimo libro, ''The Return of Great Powers'', che un alto funzionario delle amministrazioni Trump e Biden gli avrebbe previsto che se il tycoon vincerà nuovamente "gli Usa saranno fuori dalla Nato". "La Nato sarebbe in grave pericolo, credo che lui cercherebbe di uscire", ha affermato anche John Bolton, ex consigliere per la Sicurezza Nazionale proprio del repubblicano, ma che da tempo ha assunto posizioni critiche nei suoi confronti.

Il nodo del 2%

Nonostante Trump abbia usato toni particolarmente forti, come nel suo stile, non è certo stato il primo presidente americano a sollevare il tema dei finanziamenti all'Alleanza. Anche Barack Obama prima di lui, nonché George W. Bush, avevano esercitato forti pressioni sugli alleati affinché aumentassero le loro spese militari al 2% del Pil, che è l'impegno preso dai membri dell'Alleanza, ma non da tutti rispettato. Secondo le stime della Nato del luglio dello scorso anno, solo 11 membri su 30 avrebbero dovuto raggiungere l'obiettivo del 2% nel 2023. Si tratta di Polonia, Stati Uniti, Grecia, Estonia, Lituania, Finlandia, Romania, Ungheria, Lettonia, Regno Unito e Slovacchia. La Germania, peso massimo dell'economia europea, è stata stimata all'1,57%, ma i funzionari di Berlino hanno dichiarato che prevedono di raggiungere l'obiettivo del 2% quest'anno, in parte grazie a un fondo speciale di 100 miliardi di euro istituito in risposta alla guerra della Russia in Ucraina. Secondo i dati della Nato, i Paesi che spendono meno in percentuale del Pil nazionale sono invece Spagna, Belgio e Lussemburgo. L'Italia è stimata all'1,46%.

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